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MATERA – «L’aumento del numero delle rapine c’è stato ma i responsabili li prendiamo».

L’orgogliosa dichiarazione del capo della mobile Nicola Fucarino segnala di fatto lo stop all’escalation di rapine che nel mese di maggio aveva colpito la città di Matera e la sua provincia.

Ieri nel corso di una conferenza stampa sono stati presentati i risultati di un duplice intervento che ha portato all’arresto dei due responsabili delle rapine alla banca Apulia di Marconia e all’ufficio postale di via Liguria a Matera così come è stato arrestato l’uomo responsabile della rapine presso la banca Popolare di Bari a Matera.

«Per arrivare a questo tipo di risultato non ci siamo avvalsi di nuovi mezzi di indagine ma di un lavoro di intelligence allo stato puro, mettendo in campo le qualità principali cioè pazienza, curiosità e tenacia che devono essere alla base dell’opera di ogni poliziotto» ha sottolineato il Questore di Matera, Stanislao Schimera.

Mentre a raccontare i fatti sono stati il dirigente della Polizia di Pisticci, Gianni Albano e il capo della squadra mobile di Matera Nicola Fucarino che hanno seguito da vicino le diverse fasi delle indagini.

«Quanto alla prima rapina alla banca Apulia di Marconia lo scorso 4 di maggio si è trattato di un intervento nel quale importante è stata la cristallizzazione dei fatti, la visione delle immagini della videosorveglianza con due uomini, uno dei quali armato di pistola, che a viso scoperto sono entrati in banca, hanno puntato la pistola al cassiere e si sono fatti dare un bottino, magro, di 156 euro».
Decisiva per l’identificazione dei due è stata la segnalazione arrivata dal maggiore dei Carabinieri Giuseppe Prudente che ora lavora a Taranto: «è stata fondamentale la sua segnalazione, per scrupolo si è ricordato di una persona con un tatuaggio al collo che era conosciuta a Taranto con precedenti specifici» racconta Fucarino, «abbiamo fatto delle verifiche sia intrecciando le celle delle presenze telefoniche sia verificando anche tramite le foto sul profilo facebook che ci fosse questo tatuaggio di un pugnale, un tatuaggio che poi è stato cancellato ma che ci ha permesso di identificarlo, Piervito D’Antona tarantino del di 36 anni e poi di identificare anche il suo complice di 21 anni Andrea Venneri».

Le modalità della rapina all’ufficio postale di via Liguria, la descrizione di un uomo con la barba che si è finto straniero nel chiedere i soldi e farsi dare, colpendo uno dei dipendenti, un bottino di tremila euro ha portato poi gli uomini della mobile a verificare che non si trattasse ancora una volta di D’Antona.

Le verifiche sia della videosorveglianza, sia del cellulare, sia della presenza dell’auto e dell’assenza al lavoro hanno finito per confermare l’idea: «un’intuizione che è stata confermata da una serie di riscontri ma che è stata essenziale perchè i due fingendosi non italiani ci avevano portato su una falsa pista che non avrebbe portato a nessun risultato.

Invece siamo riusciti a risalire ancora ai due stessi responsabili che martedì su richiesta del pubblico ministero De Fraia e per ordinanza del Gip Nettis sono stati arrestati e sono agli arresti nella casa circondariale di Matera».

Ma con tempi simili è stata data soluzione anche alla rapina della banca Popolare di Bari dove il bottino è stato ben più cospicuo ed ammontava a circa 25.000 euro.

Il responsabile, Valerio Brenvaldi è stato identificato ed arrestato nella giornata di martedì su richiesta del Pm Ventricelli e ordinanza del Gip Nettis.

«E’ bastata una ricerca tramite la banca dati a disposizione e le immagini, non nitide ma utili della videosorveglianza della banca per riuscire in pochi minuti ad individuare e risalire all’uomo di Cerignola che aveva altri precedenti specifici.
Lo abbiamo provato a rintracciare ma non lo abbiamo mai trovato a casa sua finchè non ci siamo resi conto che era nascosto in un nascondiglio ricavato all’interno di un letto a cassettoni dove dormiva la figlia».

Rilevante per la identificazione dei soggetti responsabili dei delitti è stato anche il contributo del personale tecnico della Polizia Scientifica.

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