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VIBO VALENTIA – Truffa all’Istituto di previdenza sociale. Questa l’accusa mossa nei confronti di 27 persone dal pm Vittorio Gallucci che ha firmato il decreto di conclusione indagini svolte dai carabinieri di Maierato. I fatti contestati vanno dal 2006 al maggio 2012 e vedono Salvatore Leonardo Rizzo, 48 anni del luogo, titolare dell’omonima azienda agricola il presunto, artefici del raggiro, con l’erogazione dei pagamenti, ai danni dell’ente nazionale, per somme che vanno da una quantità irrisoria a molto rilevanti. Addirittura in qualche caso oltre i 30mila euro. 

A parere del pm Gallucci, l’imprenditore avrebbe inserito nei prospetti di paga, nelle denuncia aziendale, nei modelli delle dichiarazioni di manodopera agricola, informazioni non veritiere e in particolare nell’indicare per l’anno 2008 l’effettuazione da parte del dipendente Giuseppe Barbieri, 59 anni di Sant’Onofrio, di 102 giornate lavorative. Quest’ultimo, poi, facendo ricordo ad azioni ritenute illecite, avrebbe presentato richiesta all’Inps di Vibo dell’indennità di disoccupazione agricola per un totale complessivo di 24,53 euro per il 2008, nonostante non fosse in possesso del requisito minimo di giornate lavorative, inducendo in errore i funzionari dell’ente previdenziale sull’effettiva attività di impresa della ditta e l’effettivo svolgimento di attività lavorativa da parte della stessa.

 Come Barbieri anche gli altri sono «sedicenti» dipendenti dell’azienda agricola gestita da Rizzo e impiegati per numerose giornate lavorative senza che vi fosse stata, secondo la prospettazione della Procura di Vibo, una reale prestazione. 

 

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