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POTENZA – È un personaggio pubblico. In città tutti lo conoscono. E, a onor del vero, bisogna dire che non ha fatto nulla per evitare che tutta questa “popolarità” lo travolgesse.

Luciano Genovese, per tutti “Tuccio”, gestisce il ristorante di famiglia ad Avigliano dal 1989, dall’età di 19 anni. Ed è da quel momento che Luciano diventa per tutti semplicemente Tuccio.

Già famoso per le tipicità che il suo ristorante da sempre propone, soprattutto il baccalà, l’exploit arriva qualche anno fa quando invade Potenza di cartelloni pubblicitari con la scritta «Assunta ti amo» e, affianco, la reclaim della festa della birra al suo ristorante.
«Un modo come un altro – spiega – per far capire ad Assunta che a mandare quel messaggio ero io e poi, è vero, per fare pubblicità al mio ristorante».

Così, infatti, parte la caccia all’innamorato sconosciuto e in poco tempo i giornali arrivano a Tuccio.
Ma chi è Assunta? Assunta è la fidanzata storica di Luciano. Dopo 15 anni di fidanzamento, 6 anni fa la storia d’amore finisce e Tuccio da allora fa di tutto per riconquistarla: la pubblicità, i fiori, i regali. Tutt’oggi sono entrambi single ma Tuccio ancora aspetta Assunta.

Intanto, però, cavalca l’interesse cittadino per questo insolito marketing pubblicitario inventando, da allora, una serie di pubblicità molto particolari e autoironiche in cui Tuccio si mette totalmente in gioco.

Si affida solo al linguaggio grafico anche perchè, da un pò di anni a questa parte, non parla più. Ha ripreso, come lui stesso racconta a Il Quotidiano, appena da un mese.

«Il motivo – spiega – non lo so. È una questione psicologica, spero che non mi ricapiti più».

Anche questo aspetto ha contribuito a rendere Tuccio quasi un personaggio leggendario, inducendo molti a credere che a renderlo “muto” fosse stata la delusione d’amore per Assunta.

E invece, come lui stesso afferma, i motivi sono altri e risalgono a prima della fine del fidanzamento, quando ha perso una persona a lui molto amica.
Ed eccolo, quindi, forzare la mano durante l’ultima campagna elettorale comunale con i 6×3 “Nata vota Tuccio”, accompagnati da una x sopra una pizza gigante, a mo’ di santino, finito per errore anche sul sito di Repubblica, che lo aveva scambiato per un originale santino elettorale.
Ancora, rivolgersi sempre ad Assunta e al suo amore non corrisposto per scusarsi con i suoi clienti e promuovere dei buoni.
E poi, il messaggio anche un pò animalista che vede un pollo minacciare con una pistola come invito a mangiare la pizza ed evitare l’uccisione di 300.000 polli in 30 anni. L’ultima, quella che vede il suo bel faccione al posto di un baccalà e ironizzarci sù per dire che da Tuccio oltre al baccalà c’è anche la carne buona delle Dolomiti Lucane.

Questa estate, infine, il tormentone è la settimana enigmistica. Barzellette, cruciverba. E sempre, come marchio, il suo viso stampato sopra. Insomma, c’è una bella cura d’immagine sua e dell’azienda dietro a una storia apparentemente semplice e anche un pò ostentata. Alla fine il dubbio resta sempre lo stesso, ma Tuccio ci è o ci fa?

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