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E’ stato assessore alla Cultura quando la città ha cominciato a diventare consapevole del proprio potenziale “europeo” ed ha osservato con acume le trasformazioni in atto, trasformandole a volte in stimoli per un settore, quello appunto della cultura, simbolo di Matera.

Secondo Elio Bergantino, ex assessore comunale «Affrontare il problema non è semplice».

Difficile, ma non impossibile a patto che si comprenda che il lavoro deve essere il risultato di sinergie.

«Serve regolamentazione, ma anche controllo sulle presenze. L’Apt in fase di trasferimento a Matera, ad esempio, dovrebbe prevedere la creazione di sportelli informativi più diffusi – aggiunge – Una visibilità maggiore di coloro che sono autorizzati a fornire informazioni ai turisti servirebbe a ridurre l’abusivismo fino ad azzerarlo. Il problema nasce quando il cliente non sa bene chi ha di fronte, non è in grado di riconoscere chi è fasullo e chi no. Per questo la visibilità dei lavoratori legali riduce l’offerta forzosa».

Bergantino richiama ancora una volta il ruolo dell’Apt regionale, rafforzato nella propria attività, che potrebbe passare attraverso un bando che preveda punti chiave affidate a cooperative autorizzate a fini culturali.

Elio Bergantino non trascura nemmeno il difficile momento storico del Paese, attraversato da una profonda crisi economica che induce chi deve sbarcare il lunario ad ingegnarsi ogni giorno e questo diventa il metodo migliore.

«Nel periodo in cui sono stato assessore – ricorda – il fenomeno era presente ma in percentuale meno evidente rispetto ad oggi, con la crisi che morde. All’epoca avevamo anche pensato di distinguere chiaramente le guide autorizzate da quelle abusive prevedendo anche alcune pettorine».

Nel contesto complessivo entrano  anche la Regione e le agenzie turistiche: «Se attivasse il reddito minimo d’inserimento ridurrebbe la pressione sulle categorie più in difficoltà. Le agenzie che vivono e operano in questo settore – prosegue l’ex assessore – potrebbero legittimare i promotori qualificati per dirottare, così, i clienti in modo esatto. Il problema è che alcuni di loro sono convinti invece di incentivare in questo modo  il proprio mercato e alimentano il meccanismo per così dire “alternativo”. I veri disperati infatti – aggiunge – non sono solo le guide abusive ma anche coloro che utilizzano questo circuito.  Invece con l’opportunità di un lavoro accreditato, forse anche qualcuno tra chi  oggi fermano i turisti per strada, potrebbe decidere di perfezionarsi.

L’Apt – conclude Bergantino – dovrebbe essere presente a Matera in modo più incisivo».

a.ciervo@luedi.it

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