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ROMA – «Sono supersoddisfatto: in pochi giorni siamo riusciti a far diventare norma dello Stato una delibera del Consiglio comunale di una piccola città del sud! Allentamento del patto di stabilità, rifinanziamento della legge sui Sassi, aumento fondi MiBAC: il tutto nella Legge di Stabilità appena varata. Un trionfo per Matera!» il sindaco De Ruggieri è raggiante quando irrompe – proferendo quanto sopra – nella Sala degli Arazzi della storica sede Rai, in Viale Mazzini 14.

Qui, nel cuore della più grande e potente industria culturale italiana, Matera è ormai di casa. Si presenta “L’anno che verrà”, il capodanno 2016 nazionalpopolare del Primo Canale che, manco a dirlo, sarà in diretta dalla Capitale europea della Cultura 2019.

Tra capistruttura, pezzi dello spettacolare cast (Claudio Lippi, uno dei tre conduttori – Amadeus e il nostro Papaleo, gli altri due host, si collegano con una clip preregistrata), l’infaticabile direttore Leone, ci sono anche il presidente della Regione Marcello Pittella e il direttore della Fondazione Paolo Verri. Parole importanti quelle dei vertici della TV di Stato, i quali hanno sciorinato i dati di un impegno di altissimo profilo, per una trasmissione che l’azienda considera strategica per i propri palinsesti, con indici d’ascolto da mondiali di Calcio (il massimo evento televisivo planetario) e che Matera ha soffiato alla blasonatissima Courmayeur, da qui al 2019 e anche oltre.

«Guai a chiamarlo evento!» esordisce però un pimpante De Ruggieri il quale inizia a spiegare Matera in una sorta di mini lectio magistralis che annoia Claudio Lippi, il quale coglie la palla al balzo per fare una battuta sul discorso “brevissimo” del sindaco. Pittella non ci sta. Pittella, sì, il nostro Governatore è un leader e sottolinea come le parole non siano mai abbastanza per descrivere questa «piccola» ma gloriosa terra lucana e poi, a margine dell’incontro quasi striglia Lippi, ribadendo che la promozione passa soprattutto attraverso gli slogan scanditi a più riprese.

Renzismo dilagante? Non solo. Sacrosanta visione di marketing che il nostro presidente dimostra di conoscere bene, a giudicare da come tesse la tela – anzi le tele – o, forse, meglio, la Tele. Quella con la T maiuscola. Nel ventre di mamma RAI fiorisce definitivamente il sogno di Matera, da vergogna d’Italia a sua nemesi e infine Capitale dell’Europa mediterranea al tempo delle nuove Crociate. Il prossimo 31 dicembre, quando alle 21 il presidente della Repubblica Mattarella avrà terminato il discorso di fine anno agl’italiani, quegli stessi italiani, ovvero il 60 per cento del pubblico televisivo degli stessi, si collegherà con RAI 1 che trasmetterà da Matera, e in HD, l’arrivo del nuovo anno con un megashow su un palco di 700 metri quadri, costruito a tempo di record dai migliori operai in circolazione e allestito dalle migliori maestranze del giro RAI, su una piazza microscopica che poggia su una cisterna.

«Si tratta di luoghi complessi, che meritano rispetto – spiega Roberto Ceccato, direttore di produzione – non è stato facile. Per la gente del posto è uno shock, ma, devo dire, ci stanno accogliendo molto bene».

Meno male che l’ospitalità dei materani è proverbiale. E ora, che tutti sono tenutari di B&B, ancora di più. «Sa quanto fa per l’economia della città la presenza di tutta questa gente?» ci spiega a margine il portavoce del presidente, Nino Grasso – l’energico Pittella è intanto volato ai piani alti per raggiungere il direttore generale “vegano” (come lo definisce Lippi) Campo dall’Orto.

Si, ok. E’ una grande visibilità che nasce da un grande evento promozionale che ovviamente si pagherà profumatamente. Ma quanto? E poi, dov’è la famosa delibera che Pittella avrebbe dovuto mostrare oggi? «Ce l’ho qui sull’iPad – dice Grasso – adesso la cerco». Poi precisa: «Guardi, sono fondi FESR, tra quelli che sarebbero andati persi e invece li abbiamo recuperati, e giusto in tempo. Poiché addirittura la rendicontazione dovrà chiudersi entro il 31 dicembre. Quindi ci siamo. E’ tutto di corsa ma ce la stiamo facendo». Gli crediamo. Ma un altro dubbio ci assale: non dovrebbe essere la RAI a pagare per “usare” Matera? Lo chiediamo a un sempre molto disponibile Paolo Verri. «Ma stiamo scherzando?» tuona. «Magari! Dovrà essere così ma ora non è così e per far sì che sia così dobbiamo fare tutti i passaggi. Il Capodanno su RAI 1 è uno di questi».

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