X
<
>

Condividi:
1 minuto per la lettura

PETILIA POLICASTRO – Quattro persone condannate ciascuna a trent’anni di carcere, altre quattro assolte e per altri due un ruolo ridimensionato. E’ la sentenza di primo grado per l’omicidio di un “innocente”, massacrato a colpi di badile in testa nel Crotonese in uno dei delitti della faida di Petilia Policastro. 

Per l’omicidio di Valentino Vona e il tentato omicidio del fratello Giuseppe, avvenuto il 21 aprile 2012, la procura antimafia di Catanzaro aveva chiesto nove ergastoli e un’assoluzione. Il giudice dell’udienza preliminare davanti al quale si è celebrato il processo in abbreviato ha ritenuto che i colpevoli sono solo Giuseppe Scandale, 45 anni; Luigi Lechiara, 47 anni; Giuseppe Pace, 36 anni; Michael Pace, 28 anni. Assolti invece Pasquale Manfreda, 48 anni, Mauro Mario, 56 anni, Giovanni Castagnino, 55 anni, Francesco Garofalo, 38 anni. Per Tommaso Ierardi, 36 anni, e Salvatore Comberiati, 54 anni, la pena inflitta è di 3 anni e 4 mesi ciascuno perché sono stati ritenuti colpevoli solo di aver fornito le armi.

L’agguato avvenne nella località Marrate, dove i fratelli Vona depositavano la legna per sfuggire ai controlli sui tagli abusivi nei boschi. Il vero obiettivo, secondo la Dda, era Giuseppe, ma cadde l’”innocente” Valentino nell’attentato che sarebbe stato fatto passare come una risposta all’omicidio, avvenuto un mese prima, di Vincenzo Manfreda, ritenuto il capo della cosca locale. La vittima designata riuscì a scappare mentre i killer si accanirono sul fratello, ucciso con due colpi di fucile caricato a pallettoni e fendenti di badile inferti sulla calotta cranica.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE