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POTENZA – Non un punto d’arrivo ma di partenza. «Vorremo che fosse un luogo di iniziative continue. Una volta entrato in funzione dobbiamo farlo vivere». E’ questo l’obiettivo del Csv che oggi, insieme all’amministrazione comunale, inaugurerà alle 17 la Casa di volontariato, in via Sicilia, nei locali un tempo dell’Ipias. Uno spazio aperto a tutte le associazioni di volontariato della Basilicata per incontri, attività e iniziative di ogni genere. Non sarà possibile stabilire la propria sede legale ma, in futuro, «permettere a qualche associazione almeno di avere un proprio ufficio», dice il presidente del Csv Basilicata Leonardo Vita. Sono 1.250 metri quadrati a disposizione del terzo settore, quasi interamente ristrutturati. L’intervento, nel complesso, ha visto il consolidamento e l’adeguamento strutturale, la riorganizzazione funzionale interna nonché la realizzazione di un nuovo apparato impiantistico (elettrico, termico, idrico, di sollevamento meccanico ed antincendio).

Realizzate ex novo anche tutte le opere di finitura (intonaci, pavimentazioni, infissi), sia di facciata che interne. Per il sindaco Santarsiero è «una scommessa vinta. Ancora un  intervento di riqualificazione in città – spiega –  con il quale si recupera, dopo decenni di abbandono, una storica struttura per destinarla a punto di riferimento per tante associazioni di volontariato, spazio dedicato alla valorizzazione della partecipazione, della cultura e della solidarietà».

La Casa del volontariato apre le sue porte dopo una trattativa durata almeno 5 anni con Comune e Regione Basilicata.   Finanziata dai fondi POR 2000-2006 – PISU Città di Potenza  per il costo di 1.232.600 euro, è il frutto di una lunga polemica per l’individuazione della destinazione d’uso.  Tra il Comune di Potenza, che protendeva per la realizzazione della Casa del volontariato e la Regione Basilicata che riteneva questo uso non congruo con quanto previsto dagli obiettivi dei fondi destinati alla sua riqualificazione, alla fine l’ha spuntato l’amministrazione di Santarsiero. Un progetto molto atteso, dunque, «soprattutto dalle piccole associazioni – spiega Laurita – che non hanno le risorse sufficienti a svolgere le proprie attività in posti idonei. E in Basilicata, su 650 associazioni iscritte al registro, ne sono tante». Gli spazi, infatti, sono totalmente gratuiti per le associazioni di volontariato. Restano a disposizione anche di altre associazioni non di volontariato, che dovranno però versare un contribuire al Comune di Potenza.  La gestione della struttura è stata affidata, infatti, interamente  al Csv (Centro servizio volontariato) mentre la proprietà resta comunque dell’amministrazione comunale. Il Csv lascia così i locali di via Mazzini e va ad abitare in via Sicilia insieme al Comitato di gestione. La casa del volontariato oltre ad avere un’utilità pratica segna un importante passaggio. «La presa di consapevolezza da parte delle istituzioni dell’importanza del volontariato. In questo periodo di crisi – afferma Laurita – dove si sono assottigliate le risorse destinate al terzo settore e anche il numero  di volontari, molti cittadini hanno potuto esercitare i propri diritti proprio grazie al volontariato. Il Comune di Potenza è un esempio di questa consapevolezza ma situazioni simili ci sono in altri comuni lucani e in Italia. Le Ferrovie dello Stato, per esempio, hanno fatto un accordo co il Csv nazionale per cedere 1.700 stazioni impresenziate. A Napoli la stazione Gianturco è infatti del Csv. Il mio augurio è che molti altri enti pubblici possano mettere a disposizione immobili in disuso per il volontariato». E quelli di  Potenza, sia pubblici che privati, non finiscono certo qui. La lista d’attesa è ancora lunga.

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