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A OSSERVARE da qualche chilometro più in là il movimento che c’è stato attorno alla candidatura di Matera 2019, la prima consapevolezza che si acquisisce è che senza le persone non ci sarebbe stata tutta questa gioia. Compresi gli errori, gli sbagli e i «potevamo fare di più». Come sempre, certo.
Il viaggio, nel frattempo, è stato costellato di tentativi, esperimenti, iniziative, spesso nate dal basso, con un suggerimento, uno spunto, modificate, riprese, sollecitate. Sono proprio le iniziative nate così, quasi per caso, o lasciando spazio alle competenze dei cittadini ad aver creato le mille community di Matera 2019. Gruppi colorati, caotici, disordinati, a volte più pieni, a volte meno densi, tutti in bilico tra la presenza online e quella offline. Accomunati, però, da una grande voglia di donarsi alla causa e alla comunità.
La candidatura di Matera 2019 è stata anche questo, un percorso tra mille tentativi di «fare qualcosa di bello», puntando a un obiettivo comune.
«Abbiamo cercato di progettare e agire sempre secondo una logica e uno spirito di comunità – spiega Ida Leone, responsabile della web community Matera 2019 – Sempre dal basso, coinvolgendo chiunque avesse buone idee e, soprattutto, voglia di mettere a disposizione della comunità una competenza». Dal saper “smanettare” su desktop e smartphone, al recupero di un’antica arte come quella del ricamo, Matera 2019 è diventata uno spazio di espressione multilingue e multitasking. Il portale, invece, il luogo in cui convergere per scambiare opinioni, idee e attivare in qualche caso l’organizzazione di uno o più eventi. Anzi, “missioni”, cioè quelle proposte che si sono trasformate in progetti e sono state spesso realizzate. Ad oggi sul portale ne sono state inserite 244, con più di 2.500 commenti e circa 50 utenti attivi. Dalla costruzione di una bandiera all’uncinetto, alle lezioni per avvicinare gli anziani alla connessione digitale, al cammino a piedi tra strade e boschi della Lucania per convergere nel cuore dei Sassi e donare così impegno e fatica personale.
Ogni volta, a ogni impresa, la città di Matera e la sua comunità sono state una piccola grande casa collettiva.

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