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LOCRI – All’ospedale di Locri si danneggia uno dei cavi di acciaio che sorreggono l’ascensore, e la cabina precipita improvvisamente, all’interno c’erano due persone. Poteva essere una tragedia quella di ieri sera, dove nel nosocomio locrese il cavo d’acciaio che permette la salita e la discesa di uno degli ascensori dell’ospedale ha ceduto all’improvviso facendo di fatto schiantare la struttura fino al seminterrato dell’edificio. Dalle prime indiscrezioni si è appreso che sull’ascensore ci sarebbero state due persone, forse due infermiere, comunque personale medico, che dopo lo schianto sono state immediatamente portate al pronto soccorso per le prime cure. Le loro condizioni non desterebbero preoccupazione ma rimangono sotto osservazione.

Il fatto è accaduto dopo le 19 quando un sonoro boato ha attirato l’attenzione del personale e dei pazienti. Fortunatamente l’ascensore ha ceduto all’altezza del primo piano finendo nel seminterrato, percorrendo quindi “solo” due piani. Se il cavo d’acciaio si fosse danneggiato al terzo o al quarto piano probabilmente le persone all’interno del vano ascensore avrebbero subito conseguenze ben più gravi. Adesso tocca capire di chi sono le responsabilità dell’accaduto, se la manutenzione della struttura è stata adeguatamente eseguita e soprattutto se ogni cosa all’interno dell’edificio è a norma.

Un fatto senza dubbio drammatico, quello accaduto ieri all’ospedale di Locri, che si aggiunge alla già difficile situazione della struttura sanitaria che tra mancanza di personale, assenza di programmazione e carenza di attrezzatura medicali è allo sbando. In più si aggiunga che l’edificio che ospita gran parte dei locali è fatiscente. Insomma una fotografia amara quella della sanità nella Locride, fotografia che ieri avrebbe potuto immortalare una tragedia che solo per poco non si è materializzata. Serve un intervento da parte delle istituzioni che non possono lasciare nell’isolamento il nosocomio locrese, struttura che serve oltre 100mila utenti. Per mettere mani all’ospedale non si deve attendere l’ennesima notizia di cronaca nera.

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