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«Domande incalzanti e l’impressione di un team che ha ben spiegato il senso del programma e la sua sostenibilità». Così il sindaco di Matera Salvatore Adduce ha commentato ieri a caldo l’audizione con cui i dieci membri della città hanno “affrontato” la commissione di 13 persone presieduta da Steve Green che oggi deciderà la capitale della cultura italiana nel 2019.
«Non possiamo in questo momento aggiungere molto altro perchè ci sono ancora altre audizioni in corso, siamo comunque molto ottimisti» conclude Adduce a cui si aggiunge poi il commento di Paolo Verri che analizza la situazione in maniera più ampia e non trascura qualcosa che poteva anche andare meglio. «La parte artistica è andata molto bene a cominciare dall’esibizione di Giuliana De Donno, così come la presentazione del dossier che era riservata a Joseph Grima. Poi siamo stati “massacrati” di domande ed abbiamo cercato di rispondere nei tre minuti che avevamo in maniera esaustiva».
L’audizione si è conclusa alle 12,15. Uno sforzo importante è stato quello fatto dai tredici componenti materani che hanno presentato il progetto e il dossier davanti alla commissione stessa. «Ci hanno chiesto di tutto, la presentazione ha funzionato al meglio» racconta ancora Paolo Verri. «E’ stata di grande impatto, poi con tantissime domande sulla realizzabilità. Ritengo che abbiamo risposto e valorizzato all’80 per cento il nostro progetto, c’è stato qualcosa che non ci aspettavamo. Ma devo anche dire che molto starà nell’essere riusciti a far passare la nostra idea di ribaltare quel rapporto sulla dimensione europea che è uno degli aspetti chiave della candidatura ma che ribalta una serie di elementi consueti».
I messaggi che Matera ha lanciato nel corso dell’audizione sono stati percepiti dalla commissione, almeno queste le sensazioni pervenute, sulla questione della dimensione europea e della necessità di modificare il consueto rapporto in campo si gioca probabilmente la partita per quanto riguarda le speranze di Matera quest’oggi. E’ chiaro naturalmente che quelle che sono arrivate sono esclusivamente delle percezioni rispetto all’esito comunque giudicato positivo dell’audizione e che dopo le due audizioni di oggi di Ravenna e Siena toccherà a Steve Green e ai 13 giurati europei e italiani prendere una decisione definitiva e fare una scelta ben precisa. Oggi qualsiasi tipo di previsione in un senso o nell’altro risulterebbe eccessiva e non potrebbe definire l’esatta situazione.
Matera 2019 si gioca la sua partita più importante, ma non certo quella decisiva anche perchè la prospettiva porta comunque verso Italia 2019 e la decisione del ministro Franceschini di incontrare i sei sindaci delle città candidate testimonia comunque l’attenzione complessiva posta sulla cultura e sui sei progetti in campo indipendentemente dal risultato finale. Proseguire lungo la strada di Italia 2019 sarà dunque una sorta di percorso obbligato.
Oggi poi Matera è pronta comunque a festeggiare in piazza la decisione della giuria convinta di avere la possibilità di giocarsi a pieno e fino in fondo le proprie chance di essere scelta come capitale della cultura nel 2019. Oramai ci siamo.

p.quarto@luedi.it

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