X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

IL pericolo è sotto gli occhi di tutti. Quel traliccio telefonico di via Isca del Pioppo adiacente al mobilificio FastOffice  sta quasi per cedere. Un tirante lo tiene ancora in piedi ma basta fare una leggera pressione per far piegare il traliccio di più di qualche centimetro. Lo spostamento è avvenuto durante uno dei forti temporali che ha colpito la città a giugno. Il titolare dell’attività, Leonardo De Bona, ha subito cercato di risolvere il problema. «Ho prima chiamato Infostrada, dal momento che è la nostra compagnia telefonica ma ci ha detto di rivolgerci alla Telecom perché il traliccio è di loro proprietà». Così la Telecom ha pensato bene di tamponare la situazione con il tirante. «Ma basta un po’ di vento forte – spiega De Bona – che il traliccio cade a terra, rompendo la mia recinzione e quindi creandomi un danno economico o peggio ancora, ed è quello che ci preoccupa di più, finendo su strada colpendo i passanti e gli automobilisti».

In realtà il tirante doveva essere provvisorio «il tempo – continua – di mettere le cassettine.  Sono passati due mesi e non ho visto ancora nessuno». Preoccupati, dunque, i proprietari di FastOffice si sono rivolti ai vigili urbani, trattandosi pur sempre di un’area pubblica quella in cui ricade il traliccio. Questi ultimi, però, pare abbiano risposto che la faccenda non è di loro competenza, impegnandosi ad allertare la Telecom. Ad aggravare la situazione ci pensa poi un tombino ai piedi del traliccio, scoperto e molto profondo, altro pericolo da scansare accuratamente. «Anche per questo abbiamo chiesto ai vigili urbani di intervenire e ci era stato assicurato che avrebbero risolto subito la questione ma così non è stato.

E’ da quando abbiamo acquistato questo terreno che combattiamo con il tombino scoperto, più o meno dal 2000. Capisco che prima la zona era isolata ma adesso è un’area commerciale molto trafficata, temiamo possa succedere qualcosa». Quel tombino, tra l’altro, appare anche poco funzionale. Quando piove, infatti, in assenza di canali di scolo la strada si allaga completamente. «Sono stato io, a mie spese, a farmi costruire un canale di scolo davanti all’entrata della mia attività ma in assenza di altri canali o comunque di canali poco puliti per quei pochi che ci sono, la strada si allaga sistematicamente». La famiglia De Bona è davvero stanca di dover chiedere ogni volta all’amministrazione comunale di intervenire sulla manutenzione della zona: dalla mancanza di luce all’alta velocità degli automobilisti, agli allagamenti e alla pulizia, fino ai tralicci decadenti di cui quello adiacente al negozio non è il solo. «Paghiamo le tasse come tutti»

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE