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VIBO VALENTIA – Un colpo ben assestato, alla nuca. Violento e preciso. Quasi da tramortire chi lo riceve. Sicuramente da fargli rischiare grosso. Questioni di ragazze, di relazioni amorose, di sguardi, di complicità. Questioni pericolose in un’età in cui l’incoscienza, purtroppo, a volte, è un denominatore comune. E sarebbe da ricondurre proprio a vicende amorose, o presunte tali, l’aggressione subita martedì mattina da un giovane di 20 anni, Angelo De Luca, di Acconia di Curinga. Finito nelle grinfie del branco: cinque ragazzi, quasi tutti suoi coetanei. Quattro lo tenevano fermo e l’altro sferrava i colpi, secondo il racconto che la stessa vittima ha reso ai carabinieri coordinati dal capitano Diego Berlingieri, comandante della Compagnia di Vibo Valentia. 

Pugni soprattutto – ha riferito lo studente dell’istituto Alberghiero cittadino – uno dei quali alla nuca che gli ha provocato una frattura chiusa della seconda vertebra cervicale con il serio rischio che possano verificarsi conseguenze sul piano della deambulazione. Il pestaggio si è verificato intorno alle 14 nell’affollata area del Terminal Bus, luogo d’incontro dei ragazzi all’uscita dai rispettivi istituti scolastici. Una zona quindi densa di studenti, molti dei quali hanno assistito alla scena. Il 20enne ha affermato di essere stato aggredito, senza alcun apparente motivo, nel momento in cui si stava avvicinando all’autobus che lo avrebbe riportato a casa. Tutto sarebbe durato poco meno di un minuto, dopo di che i responsabili si sono rapidamente allontanati lasciando la giovane vittima riversa per terra, intontita per i colpi ricevuti. Non è però tornata a casa, ma si è recata al pronto soccorso dell’ospedale vibonese per farsi medicare le escoriazioni e lamentando i dolori al collo. Gli accertamenti clinici, in particolare la Tac, ha evidenziato la frattura della vertebra cervicale e ciò ha indotto i sanitari a disporre l’immediato trasferimento nel reparto di neurochirurgia del nosocomio di Catanzaro. Dovrà essere sottoposta ad un delicato intervento chirurgico. 

Questo, però, non prima dell’arrivo, al pronto soccorso del personale dell’Arma che ha raccolto le testimonianze della vittima. Aggressione immotivata, ha riferito, come detto, agli inquirenti, ma questa motivazione non ha per nulla convinto il capitano Berlingieri e i suoi uomini che hanno avviato gli indagini sul movente e sull’individuazione dei responsabili del pestaggio. Esito positivo per uno di loro, residente nella zona delle Serre e non frequentante lo stesso istituto del 20enne, mentre sono in via di accertamento le identità degli altri componenti del branco. Secondo quanto reso noto dagli ambienti investigativi, la motivazione dell’aggressione risiederebbe proprio in vicende di carattere sentimentale, accentuate, in questo particolare e determinato periodo storico dalla presenza dei social network. Magari una richiesta di amicizia che ha dato fastidio, o un commento giudicato troppo azzardato oppure anche una semplice ed innocente frequentazione che sarebbe stata equivocata da chi ha messo in atto la violenta spedizione punitiva di due giorni fa. Futili motivi quindi, il che rende tutta questa triste vicenda ancor più grave.

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