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MATERA – «Non so dire cosa si poteva fare, di sicuro ci sono stati gli interventi di istituzioni e tecnici diversi che tutti quanti hanno rilevato che non si è chiuso il cerchio sulla necessità dello sgombero».

Il sindaco Adduce nel corso della conferenza stampa di ieri ha risposto in questi termini all’interrogativo che circola con insistenza in queste ore proprio a seguito delle segnalazioni degli inquilini dello stabile, sulle sue condizioni di staticità.

«Evidentemente quello che è stato constatato è che non c’era le evidenze necessarie per poter arrivare ad uno sgombero, non c’era un pericolo imminente per il quale si poteva prevedere quello che poi è purtroppo successo».

Una ricostruzione che conferma ancora la complessità della situazione che ci si troverà nelle prossime ore a dover approfondire. Situazione che magari potrà essere stata complicata anche dall’acqua caduta nelle settimane passate e da infiltrazioni che non sono state affatto smentite. «Ci sono state una serie di concause e le infiltrazioni possono essere state certamente una di queste» ha detto dal canto suo il comandante dei Vigili del Fuoco Barisano.

Una riflessione meriteranno poi anche le sopraelevazioni a cui nel tempo sono stati sottoposti quegli edifici, sopralevazioni che però si riferiscono almeno ad una ventina di anni fa e dunque non sono assolutamente recenti, come confermato anche nel corso della conferenza stampa di ieri.

Il sindaco ha spiegato la propria convinzione al termine di una riunione tecnica con i vertici politici e tecnici regionali per cercare di capire in che modo è opportuno procedere nei prossimi giorni e poi anche nelle prossime settimane per riuscire a mettere in sicurezza a pieno l’intera area del centro della città. Visto che «una città come Matera che fa dei Sassi un punto di riferimento in senso assoluto per il recupero dei suoi Sassi non si può certamente permettere di vivere situazioni di questo tipo in un momento di generale soddisfazione per alcuni risultati che si riescono a raggiungere».

Sempre dai Vigili del Fuoco è stato inoltre aggiunto che «sono state rinvenute delle fessure che non sembravano necessitare di uno  sgombero ma come si fa in questi casi sono stati dati una serie di suggerimenti a partire da un approfondimento necessario della situazione con una perizia di un tecnico dei condomini che potesse indagare per accertare esattamente cosa stava accadendo».

 “La città di Matera è stata profondamente colpita da questa tragedia» ha concluso Adduce, «e noi per primi siamo interessati a conoscere le cause di quanto accaduto. Gli accertamenti della magistratura a cui stiamo offrendo totale collaborazione faranno luce su una vicenda così grave. Siamo chiamati ad un supplemento di impegno e responsabilità come singoli e come comunità per difendere una cultura che innanzitutto si basa sul rispetto delle regole e sulla sostenibilità di qualunque intervento in ogni parte della città, dai Sassi al centro storico, dai quartieri ai borghi.

Sin dal primo momento e per tutta la giornata di sabato fino alle prime ore del mattino seguente – ha detto il sindaco, Salvatore Adduce – Vigili del Fuoco, forze dell’ordine, i tanti volontari della Croce Rossa italiana e della protezione civile, gli operatori del 118, e, naturalmente assessori e dipendenti comunali, dalla polizia municipale ai tecnici e addetti ai diversi servizi hanno operato in condizioni molto difficili e pericolose per trarre in salvo le persone colpite dal crollo».

p.quarto@luedi.it

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