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Grandi canzoni, grandi duetti per la serata internazionale del Festival di Sanremo, ma il vero mattatore di questa edizione continua ad essere Rocco Papaleo da Lauria.
Dopo l’esilarante siparietto della telefonata alla mamma, prima dell’apertura ufficiale della terza serata, l’ennesima trovata che strappa risate e applausi al pubblico dell’Ariston. Rocco fa il suo ingresso in scena esibendo, orgoglioso, la copertina di una rivista. E il famoso “Taim”, versione nostrana quanto sgrammaticata del britannico Times che titola “Può quest’uomo salvare Sanremo?” “L’ho preso in America – spiega, serio Papaleo- Sono stato l’altra notte da Obama, voleva essere informato.
Sai – dice a Morandi – è preoccupato per le troppe polemiche, le parolacce e i bordelli vari. Per essere più tecnico ho messo addirittura la cravatta azzurra e, per essere più credibile, mi sono messo pure a piangere. E, a quanto pare, ha funzionato, anche perchè come attore drammatico sono meglio di Pupo”.
Una missione diplomatica di successo, dunque. Eppure il nostro Rocco ha un cruccio: “Ma come mai in Italia non mi cacano proprio? Oggi la farfallina di Belen, ieri Celentano, cosa devo fare per andare in copertina?” Prima chiede consiglio a Ivana, splendida in rosso: “ Aiutami tu che sei stata su tutte le copertine. Anche su Postal market”. Poi, si rivolge direttamente ai giornalisti: “Cosa devo fare di più per finire in copertina? Devo offendere qualche capo di stato straniero: Obama, la Merkel?, lo faccio.
E’ sufficiente che mi date un titolo e io lo faccio: Papaleo nudo a Sanremo e io lo faccio; Papaleo sequestra Claudia Mori e io lo faccio. Scrivetemi su Twitter”. Neanche il tempo di concludere l’accorato appello ed ecco che si accorge di avere la patta aperta. La risposta lucana alla farfalla di Belen! Tra il divertimento generale, il via ai duetti. Rocco è felice come una Pasqua. Tra tutti questi miti della musica è come un bimbo in un Luna park.
A Goran Bregovic addirittura bacia la mano. Ma è con Skye che supera sé stesso. “Tu timbr voice tu squaglie.”, prova a dire in anglo-lucano. Per fortuna c’è Morandi a salvarlo.
E arriva anche il turno di Arisa. Con Josè Feliciano canta “Che sarà”. E poi in trio anche con Morandi un’applauditissima versione di “C’era un ragazzo”. E’ l’unica volta in cui Rocco è senza parole.
E si ferma a seguire in disparte, ammirato, la performance della corregionale, in uno sfolgorante abito bianco. Poi la festa della musica riprende e Papaleo continua a regalare ironia e leggerezza, non sappiamo se “calviniana” come aveva promesso prima del Festival, ma di leggero è leggero.
Tant’è che si arriva in un baleno alla fine con un solo pensiero in testa: Viva l’Italia e viva Rocco.

Margherita Agata

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