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MATERA – Una grande occasione che si rischia di perdere con l’azzeramento dei fondi per le zone franche urbane nella legge di stabilità attualmente in discussione al Senato. A dare l’allarme è l’assessore comunale Giovanni Scarola che fa appello alla Regione Basilicata sui pericoli che la mancata presenza dei fondi nella legge di stabilità provocherebbe. «La tabella che inizialmente prevedeva 75 milioni per il 2015 e 100 per il 2016 ha subito all’interno della legge un azzeramento per il 2015 e un dimezzamento per il 2016.
Tale strumento può rilevarsi determinante sulla politica di sviluppo della nostra Regione. Attualmente il meccanismo di incentivazione consiste in un importo massimo di defiscalizzazione di 200.000 euro all’ anno divisi tra Irpef e Irap , esenzione sui contributi ai dipendenti, imu, ecc 
I beneficiari di tale credito d’imposta sono le aziende fino a 50 dipendenti.
Questo meccanismo di incentivazione, oltre che immediatamente fruibile perché riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate con un codice di compensazione a credito fino al raggiungimento del plafond di 200.000 euro, costituisce un “ investimento sul capitale umano” residente nel perimetro della zona franca».
Scarola non manca nemmeno di raccontare il percorso sofferto che ha portato Matera prima a rischiare di perdere e poi a riacciuffare per i capelli i contributi per le zone franche che però oggi sono sul punto di essere azzerati quantomeno per il 2015.
«Inutile qui per “l’ennesima volta” raccontare la storia che ha visto Matera esclusa dall’anno (2014) di effettivo avvio delle zfu in quanto la Basilicata era fuori dal cosiddetto “ obiettivo convergenza”».
«La possibile futura “esperienza della Zfu” della Basilicata ha come platea, al momento, le micro e piccole imprese localizzate in un ampio perimetro costituito dal tessuto produttivo della Città di Matera. L’azione isolata dei Comuni autorizzò la spesa di 75 milioni di euro per il 2015 e 100 milioni per il 2016”. Un investimento che per il 2015 è stato completamente azzerato con conseguenze molto penalizzanti non solo per le imprese, che avrebbero potuto utilizzare importanti meccanismi di incentivazione, ma anche per i tanti giovani che avrebbero potuto beneficiare delle speciali condizioni previste per i residenti nel perimetro della zona franca”.
Alla luce di questa scelta che azzera il finanziamento, Scarola lancia una proposta al presidente Pittella: inserire nel perimetro della zona franca urbana ogni area a destinazione produttiva dei comuni della Basilicata. Ogni impresa ivi localizzata possiederebbe i parametri di legge e lo stesso bacino non supererebbe mai i 30.000 abitanti. Penso alle zone PIP della Val D’agri , alle aree artigianali e industriali della Val Basento , di Tito, Melfi, Lavello, Policoro, ecc. La Regione ha la possibilità di utilizzare e cofinanziare con una parte delle risorse di bilancio del capitolo sui Contributi alle Imprese, sul meccanismo del riconoscimento delle Zone Franche Urbane”. Infine, Scarola lancia un vero e proprio appello a tutti i parlamentari lucani: “Occorre ora essere vigili sull’iter di approvazione della legge di stabilità 2015 nella quale oltre ad essere state cancellate le risorse per il 2015 sono state dimezzate quelle per il 2016”.
“Proveremo a salvare dal taglio il fondo che finanziava le zone franche urbane che interessava anche la città di Matera provando a correggere la legge di stabilità all’esame della Camera”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico.
“Un vero peccato che non sia trovato il modo in questi anni, a causa di procedure complesse, di mettere a valore le risorse che dovevano aiutare le attività produttiva con politiche di incentivo fiscale. La cancellazione delle risorse già stanziate per 75 milioni per il 2015 preclude una possibilità di attrazione e di sostegno delle attività di imprese nella città di Matera. La leva fiscale dovrebbe essere uno strumento da stabilizzare per accompagnare la ripresa produttiva delle Regioni a ritardo di sviluppo come la Basilicata” .damento indeciso (pari al 20,4%)

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