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«Mi spiace che il Pd nazionale non abbia capito qual è la sfida che la Calabria ha davanti. Ha invece voluto lavarsene le mani. Forse non ha capito che altri cinque anni di questa cattiva politica, significherebbe consegnare la Calabria ad un destino di sottosviluppo, marginalità sociale e illegalità. Ma se il Pd è libero di fare le sue scelte, ai calabresi non si dica che questa è la minestra e quella è la finestra. Questa volta i calabresi onesti vogliono più della solita minestra e non vogliono suicidarsi.
L’offerta che mi fa l’on. Loiero di far parte della sua squadra è dentro la stessa logica: o con me o la finestra. Ma la strada che abbiamo deciso di percorrere è un’altra: rinnovare la politica, la classe dirigente, dare speranza e fiducia ai calabresi».
Lo afferma Pippo Calabro, imprenditore calabrese candidato alla presindenza della regione, con l’appoggio di Idv, Radicali ed associazioni. «L’on. Loiero – aggiunge Callipo – fa bene a metterli tutti nel sacco, i suoi competitor locali e i grandi politici romani, è abile ed è il più bravo nel suo mestiere. Ma se tutti hanno una ragione per turarsi il naso, io non ne ho alcuna. E lo dico senza alcun intento polemico.
Io preferisco chiedere ai calabresi cosa vogliono fare. La mia battaglia è fatta per loro e per me: tenersi questa Regione oppure provare a far vedere una novità straordinaria all’Italia. Perchè nonostante tutti i calcoli, i retroscena, gli accordi e le proiezioni alla fine chi deve decidere chi governerà la Calabria dal 2010 al 2015 sono i calabresi con il loro libero voto il 28 e 29 marzo. L’on. Loiero mi chiede, e lo ringrazio, di fare il suo vicepresidente, ma io credo che è impossibile mettere assieme un politico con le sue caratteristiche con un imprenditore come me. Io e il blocco sociale che mi sostiene, alternativo a quello assistenziale-clientelare, ci opponiamo con decisione. E perciò andiamo avanti sicuri che vinceremo.
Sono convinto, e lo dico a tutti coloro che avvertono l’insofferenza per la disistima del Paese nei confronti della Calabria, che per riscattarci dobbiamo mettere al centro del nostro impegno la legalità e la buona amministrazione. Fare come Ponzio Pilato non è un reato. Ciò che chiediamo, però – conclude Callipo – è che sia risparmiata alla Calabria la beffa. Che le primarie del Pd calabrese siano state una festa per democrazia può dirlo solo chi non stima l’intelligenza dei calabresi. E non ci dicano che in Calabria l’on. Loiero è uguale a Nichi Vendola, magari fosse cosi».

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