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MILANO (ITALPRESS) – La Fondazione Francesca Rava N.P.H. Italia Onlus, nell’ambito dell’iniziativa nazionale “In Farmacia per i Bambini”, presenta un ciclo di webinar dedicati alla salute dei minori nell’emergenza Covid-19. L’obiettivo è quello di creare consapevolezza sulle fragilità e patologie nate nella pandemia e far emergere riflessioni e proposte. Il primo incontro “La salute mentale degli adolescenti: intercettare, prevenire e prendersi cura nell’emergenza Covid-19” è stato patrocinato da FOFI e Federfarma, con il supporto di Solgar. Esperti del settore hanno discusso dell’isolamento, il distanziamento sociale, la didattica a distanza, l’ansia e l’incertezza legata anche alla paura per la malattia dei genitori che hanno creato una vera e propria escalation di disagi psicologici e psichiatrici. “La farmacia italiana ha svolto un ruolo importante, dimostrando la sua capacità di essere al fianco delle persone, specialmente donne e giovani, i più colpiti dai disagi causati dalla pandemia”, dice Andrea Mandelli, presidente FOFI.
“Il farmacista, grazie al dono particolare dell’empatia con il paziente riesce ad avere rapidamente chiaro il quadro della situazione, se qualcosa non funziona – ha aggiunto Mandelli -. La rete della Farmacia è la più capillare in assoluto e la volontà del Parlamento è di essere al loro fianco. La nostra ambizione è di revisionare l’assistenza al cittadino, riprogettare la sanità, sostituendo investimenti ai tagli, partendo proprio dal territorio”. “La pandemia – ha sottolineato Mariavittoria Rava, presidente Fondazione Francesca Rava N.P.H. Italia Onlus – ha fatto da cassa di risonanza a problemi esistenti e i farmacisti si sono impegnati in prima linea. Lavoriamo insieme a loro perchè sono le sentinelle del territorio, un punto di riferimento e vogliamo dare loro gli strumenti per essere preparati a indirizzare tutte le casistiche, compreso il disagio dei giovani, che affrontano”.
“Il rischio che corriamo ora è che l’emergenza rappresentata dalla salute mentale sia la quarta ondata della pandemia”, è intervenuta Antonella Costantino, direttore di Unità Operativa Complessa Neuropsichiatria dell’Infanzia e adolescenza Policlinico di Milano. “La pandemia ha aggiunto una quota pesante di stress nella vita di tutti, bambini, adolescenti e adulti ma è anche aumentata la quota di resilienza, soprattutto da parte dei giovani – ha aggiunto -. Il nostro osservatorio privilegiato ci permette di dire cose fuori dal coro rispetto alla vulgata dei media dell’ultimo periodo che hanno visto gli adolescenti come vittime di questo periodo. La verità è che non esiste una generazione covid e sta a noi il compito e il dovere di non farla esistere”.
“Gli adolescenti – continua Andrea Panìco, psicologo, psicoterapeuta e presidente di Telemaco di Jonas Mila – hanno mostrato risorse e energie inaspettate, la pandemia li ha messi nella condizione di rimboccarsi le maniche. Tanti ragazzi sono stati male ma altri sono riusciti ad attraversare la difficoltà e la sofferenza consentendogli di pensare saldamente al futuro senza più delegare le responsabilità ad altri. Non tutti i traumi vengono per nuocere e il nostro compito come curanti è dare la possibilità di metterli a frutto”. Maria Carla Gatto, presidente Tribunale per i Minorenni di Milano, ha messo in luce la problematica della risposta violenta al disagio da parte dei giovani. “Riscontriamo un +41% di violenza domestica figlio-parentale nei minori di 15 anni. C’è l’urgenza di agire preventivamente per intercettare il disagio dall’isolamento che la pandemia ha imposto e la scuola ha un ruolo primario, presidio educativo ma anche sociale”.
Anche Lisa Di Berardino, Vice Questore della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Milano ha parlato di violenza ma in rete. “Assistiamo a un aumento spaventoso della casistica che vede coinvolti minori sempre più piccoli. Nel 2019 avevamo zero casi per la fascia 0-9 anni mentre oggi il cyberbullismo, dalla pedopornografia al sexting fino alle challenge, aumenta anche per loro. Nonostante le denunce siano aumentate continua ad esserci tanto sommerso, circa il 70% delle vittime non segnala gli abusi. C’è bisogno di formazione, prevenzione e monitoraggio in un patto di comunità. I ragazzi sono avanti, bisogna tendergli la mano”, ha concluso Di Berardino.
(ITALPRESS).

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