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Parte l’ennesimo provvedimento salvaqualcosa del Governo e si avverte
nell’aria un fortissimo odore di…sola.
Vediamo in particolare come funziona l’iter per la regolarizzazione degli
extracomunitari:
La prima cosa da fare è un versamento “una tantum” di 500 euro (l’articolo
“una” potevano evitarlselo…) più 14 euro di bollo; dopodichè si scarica il
mod F24 su internet, si compila, si segnano gli estremi del versamento e poi
si invia la domanda per la regolarizzazione (senza sapere quali sono i
paletti che regolano il buon esito della pratica, a parte naturalmente
eventuali precedenti penali)…Dov’è la sola?
In primo luogo è strano che il versamento si faccia prima della valutazione
della domanda e, essendo la somma considerevole, la domanda sorge spontanea:
alla luce di 500 euro versati preventivamente, quante garanzie preventive di
buon esito della pratica ci sono? Naturalmente 0, dopo aver fatto il
versamento e la domanda, se la Questura o lo Sportello Unico
dell’Immigrazione riscontra irregolarità o intoppi, il permesso non viene
concesso e i soldi si perdono. Sarebbe più regolare, magari, sapere prima di
regalare allo Stato 500 euro se la domanda andrà a buon fine o meno.
E qui arriva la seconda sola: infatti, se il permesso NON viene concesso, lo
Stato incassa 500 euro di versamento “una tantum” e il lavoratore
extracomunitario si ritrova clandestino e scoperto dalla polizia che con il
nuovo decreto sicurezza significano altri 500 euro di multa e un decreto di
espulsione.
Cioè, riassumendo, con una domanda regolarizzata lo Stato incassa 500 euro
ed ha un extracomunitario regolare che lavora; se la rifiuta, becca 500 euro
di versamento, 500 di sanzione amministrativa e si leva dalle scatole un
quando mai benvenuto straniero…..Come si diceva, profumo di sola…..

Cordiali saluti

Vincenzo P.

276835329

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