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Per il 55% delle donne della Calabria, l’addome è il principale problema estetico da sopportare. A dimostrarlo è un’indagine realizzata da Astra Ricerche per conto di Activia (Danone).
Lo studio è stato condotto attraverso 1.245 interviste, somministrate con il metodo CAWI (Computer Aided Web Interviewing) a un campione rappresentativo delle italiane tra i 18 e i 64 anni, pari a un universo di circa 18.8 milioni di donne. I dati della Calabria sono stati associati per omogeneità di campione a quelli di Campania e Basilicata.
Tra i principali problemi della pancia, secondo i giudizi femminili, domina il senso di gonfiore, avvertito più o meno spesso dal 77% delle donne del campione e legato prevalentemente ad uno stile alimentare non corretto.
Si tratta della percentuale più alta raggiunta nella penisola. A seguire, una sgradevole sensazione di pesantezza e la percezione che il transito intestinale sia particolarmente lento.
Alla base della sensazione di gonfiore le donne riconoscono cause legate a tensioni, nervosismo, stress della vita contemporanea (63%), sedentarietà (52%) e ciclo mestruale (39%). Inoltre il 31% del campione chiama in causa certi cibi, il 36% collega i fastidi con la scarsa assunzione di poca acqua e un identico 36% riconosce di avere uno stile alimentare poco equilibrato. Sommando queste ultime indicazioni, è evidente che l’alimentazione gioca un ruolo importante, configurandosi come prima causa riconosciuta per la sensazione di gonfiore.
«Manifestato dal 77% delle intervistate, il gonfiore si è dimostrato in Calabria, così come in Campania e Basilicata, un fastidio più diffuso che nelle altre regioni d’Italia dove la media si attesta intorno al 75%» commenta Enrico Finzi, presidente di Astraricerche.
«Le donne del sud – aggiunge – hanno comunque riportato valori molto simili a quelli registrati nel resto del paese per quanto riguarda la generale insofferenza verso la propria pancia». «I dati sul gonfiore dimostrano come sia un problema largamente diffuso tra le donne» afferma Lucio Capurso, Gastroenterologo, Consulente Centro Ricerche Cliniche Azienda Ospedaliera San Filippo Neri di Roma. «Si tratta della conseguenza naturale del transito lento, che, come evidenziato dallo stesso campione preso in considerazione, è spesso causato da cattive abitudini alimentari, ansia e stress. Per contrastarlo si può agire principalmente con un’alimentazione equilibrata ricca in fibre e grazie all’aiuto di alimenti specifici come i probiotici».

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