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Continueremo questa battaglia di civiltà e democrazia per il Sud, intensificheremo le inchieste e racconteremo le eccellenze del Mezzogiorno

SUBENTRARE a un fuoriclasse come Roberto Napoletano è un onore. E un’enorme responsabilità. Lui che ha saputo creare dal nulla un quotidiano straordinario, rivoluzionario e lo ha imposto al mercato e all’opinione pubblica. L’assunto editoriale era “cambiare la narrazione del Mezzogiorno, nuovo baricentro del Mondo capovolto”. E c’è riuscito, ci siamo riusciti. Abbiamo smascherato il grande scippo ai danni del Sud, l’ipocrisia che rasenta la truffa della spesa storica, i diritti di cittadinanza negati. Fino all’ultima, autentica vergogna: l’autonomia differenziata, la secessione dei ricchi, lo spacca-Italia.

Noi continueremo questa battaglia di civiltà e democrazia, orientandoci sempre con la Stella del Sud (non è un Mondo capovolto?). Intensificheremo le news analysis, le inchieste. E racconteremo le eccellenze umane, tecnologiche e scientifiche di un Mezzogiorno che non si vuole conoscere e riconoscere.

C’è una frase un po’ abusata: non faremo sconti a nessuno. Noi lo faremo sul serio, in questa battaglia per il Sud studieremo le iniziative di governo, opposizioni, istituzioni, sindacati, enti pubblici. Rovisteremo nella spazzatura degli stessi. Vogliamo essere cattivi, diventare antipatici come diceva il mio maestro “avremo un solo padrone, il lettore”.

Voglio ringraziare gli editori Francesco e Antonella Dodaro (che ho potuto apprezzare in questi cinque anni con Napoletano come editori attentissimi al rispetto dell’autonomia giornalistica e mai invasivi) per la bellissima avventura che mi hanno offerto. E naturalmente devo ringraziare Roberto Napoletano per tutto quello che mi ha insegnato: il rigore intransigente delle sue analisi, la passione sconfinata per questo mestiere e la capacità di non mollare mai, anche quando sembra che il tutto mondo stia congiurando contro te. Grazie Direttore


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