X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

LE ricerche portate avanti negli ultimi due anni da diverse associazioni speleologiche calabresi, altoatesine, siciliane e pugliesi, oltre a rafforzare e di molto la conoscenza del fenomeno carsico regionale (si veda le ultime importanti scoperte fatte nel crotonese, a San Lucido, a Cerchiara e Cassano), di recente hanno consentito anche di esplorare in agro di Cassano allo Ionio quella che ad oggi risulta essere, in base ai dati catastali conosciuti, la terza grotta più profonda della Calabria.

«La grotta – riferisce lo speleologo Nino Larocca -, dedicata a Caterina Miracca, giovane cassanese recentemente scomparsa, fu individuata già a metà degli anni ‘90 dai giovani cassanesi del Gruppo Speleologico Sparviere di Alessandria del Carretto (CS), ma solo nell’estate scorsa, in occasione di un raduno nazionale di speleologia organizzato a Cassano dalla Fledermaus Esplorazioni di Bolzano a cui aderirono oltre 35 speleologi appartenenti a diversi gruppi nazionali, si riuscì a oltrepassare e così forzare l’angusto ingresso».

Questa la ricostruzione fattaci da Nino Larocca, speleologo del Gruppo speleologico “Sparviere” di Alessandria del Carretto, tra i partecipanti all’impresa: «Ci trovammo davanti altre piccole e strette fratture verticali e poco oltre una discreta sala-galleria terminante però fra massi calcificati. Non ci perdemmo d’animo, avevamo capito che si era nel punto giusto e infatti a novembre scorso, seguendo questa volta la forte e rumorosa corrente d’aria che d’inverno caratterizza questi originali ambienti ipogei e che confidenzialmente nominammo “a vuce i Sammarche”, ci imbattemmo negli stessi macigni calcificati visti in precedenza. Disostruimmo notevolmente lo stretto orifizio ventoso predisponendolo alle successive esplorazioni che in tre puntate compiute nei passati 15 giorni hanno permesso di raggiungere la profondità di circa 120 metri dalla superficie, misura che fa balzare la Grotta zia Caterina al terzo posto nella graduatoria delle grotte più profonde della Calabria».

Lo stesso Larocca riferisce che “tutto ciò però è solo parte della scoperta: la stessa grotta collega, tramite strette, lunghe e profonde fratture verticali, con una delle grotte più estese di Cassano e della intera Regione, pertanto il tutto ormai va considerato un unico complesso di grotte con una lunghezza di circa 3 km, e che ancora certamente regalerà magnifiche sorprese».
A ciò si aggiunga l’aspetto tecnico delle nuove gallerie trovate. Sempre Nino Larocca riferisce: «Di difficile progressione, le varie strettoie e pozzi-frattura sono numerosi, quasi un tutt’uno fra una grotta e l’altra, caratteristica questa alquanto rara da trovare in Calabria. Una grotta oltre che lunga, bella ed interessante anche difficile e pericolosa da percorrere, ma allo stesso tempo intrigante». La ricerca speleologica adesso si completerà con il rilievo topografico che, per le difficoltà morfologiche, sarà difficile da attuare. Gli speleologi, inoltre, stanno già intraprendendo un dettagliato piano esplorativo futuro, con la convinzione che l’importante complesso carsico è certamente connesso con altri sistemi di grotte.

Oltre che diverse associazioni speleologiche calabresi, altoatesine, siciliane e pugliesi, alle recenti esplorazioni hanno partecipato: Gruppo Speleologico Aquila Libera di Cassano allo Ionio (CS); Gruppo Speleologico Le Grave di Verzino (KR); Speleo Club Ibleo di Ragusa; Gruppo Speleo “Belpasso” di Belpasso (CT); Gruppo Speleo Leccese “Ndronico” di Lecce; Gruppo Speleologico “Ruvese” di Ruvo di Puglia (BA); Gruppo Ricerche Carsiche di Putignano (BA); Gruppo Speleologico Cudinipuli di Cosenza; Gruppo Grotte Mercurion di Verbicaro (CS) e Centro Altamurano Ricerche Speleologiche di Altamura (BA).

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE