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Numeri che vanno oltre le aspettative per quanto concerne l’adesione della Calabria allo sciopero generale indetto dalla Cgil per protestare contro la manovra economica del Governo è andata aldilà di ogni aspettativa.
In tutti i settori si sono registrate percentuali di adesioni superiori al numero degli iscritti alla Cgil: “questo sta a significare che tanti lavoratori non iscritti o iscritti ad altri sindacati hanno condiviso le ragioni dello sciopero”. E’ quanto evidenziato dal segretario generale calabrese del sindacato, Sergio Genco.
Secondo l’organizzazione, hanno incrociato le braccia il 57 per cento dei lavoratori dei trasporti: alla Coopmar Impresa Portuale di Gioia Tauro l’adesione è stata del 100%, alle Ferrovie della Calabria (Catanzaro) del 50%, alla Sacal aeroporto di Lamezia Terme del 56%; alta l’astensione nel settore dell’industria e del terziario da segnalare l’86% della Cosmic di Crotone, il 65% di De Masi SpA di Gioia Tauro, il 91% dell’Acem Costruzioni Porte di Reggio Calabria, l’88% della Fimet Cantieri A3, il 92% della Monier di Cosenza,chiusa l’Europack di Castrovillari, il 43% dell’Afor di Vibo Valentia, il 35% della Sicurtransport di Vibo Valentia dove l’adesione è stata superiore del 16% rispetto ai nostri iscritti.
Secondo la Cgil, buona la riuscita dello Sciopero in tutta la Funzione Pubblica: il 45% della Provincia di Cosenza; il 77% della Coop. Sociale «Magnolia» di Rossano, il 40% dell’Inps di Reggio Calabria, il 60% del Comune di Satriano, il 100% della Comunità Montana Malvito di Cosenza e della Cooperativa sociale «Vita Si» di Corigliano.
«Migliaia sono stati i lavoratori e le lavoratrici, assieme ai tanti precari, ai pensionati, ai giovani disoccupati, ai sindaci – scrive la Cgil Calabria – che hanno partecipato alle manifestazioni tenutesi nei cinque capoluoghi di provincia. L’adesione allo sciopero e le imponenti partecipazioni alle manifestazioni confermano la giustezza della giornata di lotta per modificare una manovra economica iniqua, ingiusta, sbagliata, che colpisce il lavoro, i diritti e le fasce più deboli della società italiana». La Cgil «continuerà l’azione di lotta per non permettere la cancellazione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e l’abolizione del Contratto Nazionale del Lavoro e per impedire che questo Governo continui a produrre danni al nostro Paese. Dalle piazze della Calabria una sola richiesta – conclude la nota – che il Governo Berlusconi, approvata la manovra, si dimetta immediatamente».

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