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POTENZA – La richiesta dell’Eni alla Regione per la pronuncia di compatibilità ambientale per un quarto pozzo (Pergola 1) a Marsiconuovo non poteva passare inosservato. Non si tratta soltanto del quarto pozzo nel comune, che permetterebbe di aumentare la produzione dell’Eni di 40mila barili al giorno, ma anche di tutta la rete di collegamento che dovrebbe portare il greggio al centro oli di Viggiano, attraversando anche aree coltivate e corsi d’acqua.

Ed è l’assessore all’ambiente della provincia di Potenza, Massimo Macchia, ad entrare nel merito sostenendo come «Un altro pozzo di petrolio non è sostenibile in un territorio come quello di Marsiconuovo». 

A preoccupare l’assessore non è soltanto la situazione ambientale del territorio, ma soprattutto la condizione di forte dissesto dell’area. La prima preoccupazione riguarda il fronte di frana Pergola ma il discorso dell’assessore è ampio.

«A Marsiconuovo – dice – sono già presenti tre pozzi di petrolio e l’installazione di un altro, per altro in un in un territorio ricco di bellezze naturali, appare un evidente errore anche in considerazione della circostanza che la frazione Pergola è oggetto di fenomeni franosi importanti noti a tutti. Questo si inserisce in un contesto – evidenzia Macchia – in cui a marzo del 2013 si avvertivano su tutto il territorio comunale, delle forti esalazioni odorigene le cui cause, ad oggi, non sono note.

Da tanto deriva forte la preoccupazione di una comunità che, tra l’altro, nonostante percepisca oltre 2 milioni di euro annue di royalties, non trae beneficio alcuno dalla presenza dei pozzi e, anzi, vede fortemente messo a rischio il proprio importante patrimonio naturalistico ed ambientale. Per questo motivo – conclude il vicepresidente della Provincia- chiederò all’ufficio pianificazione e a quello ambiente della Provincia di effettuare gli opportuni approfondimenti e, se del caso, presentare le opportune osservazioni, nell’ambito del procedimento autorizzativo regionale».

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