X
<
>

Enrico Letta

Share
1 minuto per la lettura

ROMA – «È durissima. Fortuna che c’è il PD. Fortuna che c’è unità del PD». Lo ha detto, tra gli applausi, il segretario del Pd Enrico Letta, aprendo l’assemblea dei grandi elettori Dem.

«Ieri grande successo nostro la mattina – ha aggiunto -. Vi ringrazio perché siete stati eccezionali nel fidarvi della tattica. È stata una vittoria che ci ha consentito di tornare alla casella di partenza».

«Per un successo – ha sottolineato Letta – c’è bisogno che la nostra logica ‘non deve esserci un vincitore’ prevalga. Non lo capiscono tutti. E non capirlo vuol dire non comprendere che il bandolo della matassa si trova solo con un accordo tra tutti».

«Noi dobbiamo tentare nelle discussioni all’interno della maggioranza, tutto il possibile perché la quadratura del cerchio avvenga – ha aggiunto -. La coerenza tra maggioranza di governo, due coalizioni e una maggioranza che regge il PDR».

«Si è ragionato di vari nomi, tanti, dal nome di Draghi, a Mattarella, la Cartabia, la Severino, la Belloni e gli altri come Amato e Casini – ha ricordato Letta -. Attorno a tutti questi nomi si è cominciato a discutere. Poi ciascuno ha fatto delle verifiche a casa sua. Appena ciò è accaduto Salvini è uscito con la solita logica del ‘sono io che do le carte’. Questo ha creato un cortocircuito anche coi Cinque Stelle».

«Appena Salvini ha parlato ho capito che l’ipotesi a cui faceva riferimento sarebbe stata bruciata. A causa di questo metodo», ha detto Letta, aggiungendo: «Oggi si riparte con un metodo di confronto caratterizzato da un elemento in più: il centrodestra si è formalmente spaccato. Politicamente è un punto essenziale».

In collaborazione con Italpress


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE