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Paolo Conte

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A margine del concerto di Paolo Conte all’Auditorium di Roma – magnifico e assoluto – una noterella la meritano i non paganti, ben oltre i volti noti, specificatamente quelli che accucciati nel sottobosco dell’eterna terrazza romana, più che lo spettacolo a sbafo si sono goduti l’intervallo per relazionarsi coi potenti e così consolidare lo status sociale. Fa ovviamente status procurarsi i biglietti senza passare dal botteghino e neppure prendersi due minuti per pagare online il dovuto ma una domanda – una sola – resta appesa: questi pezzenti ci pensano mai al fatto di rubare letteralmente uno o due euro che siano dalla paga dell’ultimo dei fonici, dei falegnami, degli elettricisti e dei lavoratori dello spettacolo, tutti costretti all’incubo del precariato specie dopo il flagello delle restrizioni Covid su cui i suddetti pezzenti hanno magari costruito il loro imperio di arroganza e di superiorità morale?


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