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Rocco Morabito

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REGGIO CALABRIA – Sembra una lunga telenovela la vicenda legata all’estradizione del “Tamunga”, il boss della ‘ndrangheta Rocco Morabito, il “re della cocaina” che si trova rinchiuso nel super carcere di Brasilia.

Poco più di un mese fa sembrava quasi fatto il trasferimento in Italia del 56enne originario di Africo (LEGGI). Il Tribunale supremo federale del Brasile aveva respinto all’unanimità il ricorso presentato nei mesi precedenti dagli avvocati di Morabito e confermato l’estradizione in Italia del narcotrafficante calabrese. La decisione dell’Stf, la corte suprema brasiliana, non è appellabile e la sentenza è definitiva. Basta una firma del presidente brasiliano Jair Bolsonaro per lasciare immediatamente il Paese sudamericano ed essere consegnato alle autorità italiane.

Intorno al caso sono emerse però delle novità che impedirebbero l’estradizione di Rocco Morabito. E non si tratta di cavilli giuridici. La polizia di San Paolo ha chiuso le indagini riguardante un traffico di droga. Dentro questo giro ci sarebbe a pieno titolo il superboss di Africo. Prima di essere incarcerato nel 2021, Morabito avrebbe spacciato cocaina in Brasile.

La polizia brasiliana ha trascorso quattro mesi a monitorare i passi di Rocco “Tamunga” e dei suoi compagni. Tra loro c’era Vincenzo Pasquino, trentenne di Torino, legato al locale di ‘ndrangheta di Volpiano. Le indagini rivelano che i due hanno acquistato la droga dalla più grande fazione criminale del Brasile, che opera dentro e fuori le carceri. Gli italiani avrebbero poi rivenduto la cocaina agli spacciatori locali. Che, in cambio, hanno finanziato la loro latitanza in Brasile.

Rocco Morabito da Milano iniziò a costruire una rete di traffici internazionali tra Italia e Brasile. Ben presto divenne noto come “il re della cocaina.” Nei primi anni Novanta, ricercato dalla polizia, Morabito è fuggito in Brasile. Condannato a 30 anni di carcere in Italia, è scomparso per 22 anni, fino a quando il governo italiano ha ricevuto una soffiata nel 2016: Rocco era in Uruguay.

Le autorità del paese incrociano le sue impronte digitali con il database nazionale, scoprendo che il boss di Africo era diventato Francisco Capeletto. È stato arrestato nel 2017 ma è scappato di prigione due anni dopo ed è scomparso ancora una volta. Fino a maggio dello scorso anno (LEGGI).

Ora anche l’autorità giudiziaria brasiliana ha notificato un provvedimento di custodia cautelare per il presunto traffico di droga accertato dalla polizia in tutto il periodo della sua latitanza in Brasile. Visti questi presunti ulteriori reati commessi in Brasile, la giustizia ha decretato la detenzione preventiva di Morabito. Se Morabito fosse formalmente incriminato per narcotraffico in Brasile, potrebbe essere deportato in Italia solo quando il caso si fosse concluso. Ma tale opinione non è unanime e, secondo alcuni, Morabito potrebbe rientrare in Italia prima della conclusione di un eventuale nuovo processo.

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