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Il fronte della frana di Maratea visto dal mare nel cerchio il tratto della statale 18 distrutto dai massi

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A Maratea associazioni e comitati riuniti dopo la frana: «Il problema sia nazionale, serve un iter parlamentare rapido per restituirci sicurezza e sviluppo»

MARATEA – Mobilitati per fare fronte comune e superare al più presto l’emergenza. Questo lo spirito con il quale, ieri mattina, al Camping di Castrocucco, si sono riuniti in assemblea i membri degli antichi e dei nuovi comitati cittadini di Maratea. Un incontro per discutere del disastro di mercoledì provocato dalla frana che ha distrutto un tratto della statale 18.

Presenti anche il consigliere regionale Marcello Pittella (Azione) e il deputato Arnaldo Lomuti (M5s), mentre erano assenti gli amministratori comunali.
I timori dei residenti sono forti dopo che è stata pesantemente compromessa la viabilità per accedere alla “Perla del Tirreno”, con conseguenze per il turismo ma anche per le attività commerciali e le scuole. Ma la principale preoccupazione riguarda i tempi, che si prevedono lunghi per l’avvio e l’ultimazione dei lavori.

FRANA A MARATEA, GRAVI DISAGI PER I CITTADINI

«Se un mezzo pesante deve arrivare oggi a Maratea è costretto a passare per Trecchina, attraverso un tragitto tortuoso e pericoloso in molti punti – spiega Manuel Chiappetta, delle Imprese di pesca ed esponente di Europa verde -. Per quanto riguarda l’accesso dal lato sud, da Praia a Mare, sappiamo di cosa parliamo, mentre, dal lato nord, ci sono i lavori in corso per le gallerie e il traffico è regolato da un semaforo. Per cui, la nostra viabilità è in condizioni drammatiche. Speriamo non accada mai, ma se mai ci fosse un crollo in località “Curzo”, che si trova prima di Trecchina, allora a Maratea ci si potrebbe arrivare solo con l’elicottero. E si tenga presente che due anni fa, anche se di lieve entità, si era verificato un evento proprio in questa zona».

«Inoltre – aggiunge Chiappetta – ci sono anche le difficoltà enormi per il traffico scolastico dalla Calabria per l’Alberghiero, il Nautico, lo Scientifico o l’Artistico. Tanto che qualche studente delle prime classi sta già pensando di cambiare scuola. I tempi ci preoccupano tantissimo: nel 2006, la strada rimase chiusa per otto mesi dopo una frana nello stesso punto ma di proporzioni molto inferiori».

SERVE UN TAVOLO DI LIVELLO NAZIONALE

Per Chiappetta «il tavolo della discussione deve diventare di caratura nazionale» perché «abbiamo bisogno di ipotizzare un iter legislativo parlamentare che riconosca il rischio che stiamo correndo e ci riconsegni speranze per la sicurezza della nostra comunità e per la ripresa economica. Maratea è stato un esempio di custodia e di rispetto della natura -conclude – che ha scongiurato la cementificazione selvaggia a tutela dell’incolumità dei residenti, questo non può diventare un freno agli interventi normativi di natura emergenziale che sono necessari».

Analoghe preoccupazioni arrivano dal comitato civico Statale 18, nato lo scorso anno dopo l’avvio dei lavori per la realizzazione delle gallerie sul tratto a nord che interessa Acquafredda. «Abbiamo partecipato alla riunione di Castrocucco – dice Nadia Oliva, presidente del comitato – perché le preoccupazioni sono comuni. I tempi si prevedono lunghi, ma ci impegneremo affinché si evitino lungaggini burocratiche. La situazione è di grande disagio e non servono soluzioni tampone, ma ad ampio respiro. Per quanto riguarda la statale 18, dopo i disagi nella parte nord per le gallerie, ci riuniremo a breve col nuovo direttivo; adesso ci sono anche nella parte sud. Ma come comitato abbiamo sempre detto che siamo presenti e pronti ad attivarci per i problemi che riguardano tutta Maratea».

SUI PROBLEMI RELATIVI ALLA FRANA DI MARATEA SI CERCA UNA UNIONE DI COMUNITÀ

Le posizioni emerse nell’incontro di ieri sono state tutte orientate alla ricerca di un’unione di comunità, capace di stimolare al meglio le parti tecniche e politiche interessate dalle criticità del dissesto dell’area. Per Biagio Salerno, del Consorzio turistico, «i tempi saranno lunghi ma noi abbiamo bisogno di credere nelle istituzioni, dobbiamo essere informati e coinvolti, costruiremo un nuovo senso di coesione sociale intorno al tema e organizzeremo dei tavoli tecnici di elevato spessore, per sollecitare interventi programmatici di manutenzione adeguata del territorio».

Dai rappresentanti politici presenti, parole di sostegno e di impegno formale e sostanziale verso un’azione di forte interessamento in termini di risorse e di programmazione. «Maratea è nel cuore di tutti – ha detto Marcello Pittella -, «urge un interessamento del Governo. La fase legislativa per la tragedia di Ischia avrà un secondo iter, l’inserimento di un capitolo per Maratea nella nuova legge Finanziaria è auspicabile e necessario».

«Sono partito da Roma per farvi sentire la massima vicinanza – ha aggiunto Arnaldo Lomuti -. Lavorerò per un’unione politica territoriale a tutti i livelli per portare la questione in parlamento».

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