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Rimbalzano le banche in borsa dopo la rovinosa caduta di due giorni fa. La nota del ministero dell’Economia ha corretto il tiro facendo tirare il fiato al mercato. L’ammontare massimo della supertassa, dice il Mef, non potrà superare lo 0,1% del totale attivo. Per gli analisti di Equita il ricavato per il governo – guardando esclusivamente il mondo quotato – scenderebbe significativamente da 4,5-5 miliardi a circa 2 miliardi. Ubs calcola un impatto di 1,9 miliardi, con un’erosione degli utili compresa tra il 5 e il 9% (in precedenza era 20-27%).

La risposta del mercato è positiva: il Ftse Mib è il migliore in Europa, a +1,31%. Le quotazioni delle banche esplodono, anche se solo Fineco con +7,12% recupera del tutto la perdita del giorno precedente. Le altre si fermano sotto: Bpm+ 5,45%, Unicredit +4,37%, Intesa + 2,33%, Mps +2,47%. Recuperi che non appianano le perdite del giorno precedente.

GLI ANALISTI

Negli ambienti internazionali il giudizio sull’iniziativa del governo è molto negativo. Pesantissimo il Financial Times: «La supertassa ha colpito la fiducia degli investitori e le prospettive di business future». È la prima vera bocciatura per il governo Meloni che, pur guardato con sospetto, aveva ottenuto buoni voti come dimostrano le promozioni da parte delle agenzie di rating. Oggi questo patrimonio sembra intaccato

Preoccupato anche Gabriele Debach, analista per l’Italia di eToro, secondo il quale il recupero di ieri delle banche potrebbe essere momentaneo. «Maggiori vendite potrebbero registrarsi in seguito – scrive – nel caso in cui altri Paesi europei dovessero adottare politiche simili o se le diverse istituzioni bancarie italiane dovessero optare per la riduzione delle loro generose remunerazioni agli azionisti (tra dividendi e programmi di riacquisto di azioni proprie)».

L’impatto più grave è sui titoli di Stato, specialmente se si registrassero nuove pressioni, con JP Morgan già pronta a suonare l’allarme. «Nonostante le tensioni tra Roma e la politica di Francoforte – conclude Debach – è curioso notare che proprio la Bce potrebbe emergere come un possibile salvatore, con la sua politica»

Tagliente Corrado Passera, ex amministratore delegato di Intesa e fondare di Illimity. Non appare per ora chiaro quali «componenti del margine di interesse e quali comportamenti si vogliono colpire con la nuova tassa: si vuole scoraggiare gli investimenti in titoli di Stato che costituiscono gran parte degli investimenti delle banche? Si vuole scoraggiare il credito alle imprese e alle famiglie che costituiscono la maggior parte degli interessi attivi? Si vuole tassare chi ha adeguato solo i tassi attivi sui finanziamenti e non i tassi passivi sui depositi aumentando lo spread?».

BLITZ INGIUSTIFICATO

Da un esame più accurato dei conti delle banche emerge un quadro che non giustifica la supertassa. Dice Tim Graf, strategist della banca americana State Street: «Dopo aver subito cali fino al 90% rispetto ai massimi, le banche dell’Eurozona sono ancora al di sotto del 75%. È quindi difficile affermare che ci fosse molto ottimismo nel settore. Detto ciò, i rendimenti del settore dopo il Covid sono stati positivi, fattore che rende le recenti notizie più difficili da digerire. L’erogazione di prestiti e la disponibilità di credito si stanno contraendo alla luce di una politica più restrittiva. La decisione della Bce di tagliare la remunerazione della riserva obbligatoria allo 0% non aiuterà e la prospettiva di imposte sugli extraprofitti aumenterà ulteriormente la pressione. Nel breve termine il settore offre dividendi buoni. Tuttavia, le nostre prospettive a lungo termine sul settore rimangono negative».

Il danno, però, ci sarà per tutti: secondo un report di Scope Ratings, l’impatto della nuova tassa potrebbe ridurre notevolmente i prossimi profitti.


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