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La coppia di dirigenti lascerà, si va verso una nuova acquisizione delle quote del club. Che intanto sceglie mister Giacomarro

POTENZA – Game over. Vangone e Vertolomo lasciano il Potenza. Forse non oggi, ma nel giro di pochi giorni la loro avventura in rossoblù potrà dirsi definitivamente chiusa. Un gruppo di imprenditori bolognesi è intenzionato a rilevare il Potenza, facendo base d’appoggio al Principe di Piemonte, dove c’è la sede dell’Asso Potenza. Proprio avendo contatti con la gloriosa società di calcio giovanile, di recente fusasi con l’Umd Soccer, gemellata con il Bologna, è nata l’idea di investire nel capoluogo lucano, appoggiandosi anche a un nutrito gruppo di imprenditori del posto, vicini alla squadra giovanile, per trasferire e legare un progetto solido e vincente con le fortune di una prima squadra. Attraverso un intermediario potrebbe essere stato già fissato un incontro tra i proprietari del Potenza e chi vuole subentrare per fissare le modalità del passaggio di consegne. Si spera in tempi rapidi, dal momento che di giorni la scellerata gestione Vangone-Vertolomo ne ha già persi moltissimi. Per l’esattezza tre mesi.

Novanta giorni nei quali è accaduto anche di peggio rispetto alla fallimentare gestione dello scorso campionato. Un’idea a dir poco bizzarra di fare calcio, con promesse non mantenute e il risultato finale di non avere una squadra a disposizione dopo 15 giorni di ritiro, ma soprattutto di aver perso la faccia e aver screditato la piazza di Potenza, una volta meta ambita di calciatori ed oggi sbeffeggiata e ripudiata anche da mediocri interpreti di quarta serie. Un modo di fare che ha fatto imbestialire anche i tifosi della Curva Ovest che hanno emanato un comunicato durissimo e tappezzato la città con striscioni di contestazione chiari. «Tanti errori in pochi anni… tante promesse e troppi proclami!… il Potenza non è un giocattolo con il quale divertirsi e poi buttarlo nella cesta, prenderne uno nuovo e continuare a giocare!… Il Potenza prima di tutto si ama!… Il Potenza prima di tutto è dei potentini… Potenza è stanca dei tanti burattinai. La Curva Ovest è stanca di tutti questi pseudo imprenditori che giocano con i nostri “sentimenti”…ora non è più tempo di giocare!…abbiamo aspettato troppo! Via tutti dalla nostra città».

Messaggio chiaro con il paragone esposto o sugli striscioni a Bardi e Postiglione, le cui gestioni calcistiche lasciarono in passato molto a desiderare. Fatto sta che nel rapido evolversi di mezza giornata ha preso corpo una svolta sia societaria che tecnica. Dal primo punto di vista, i nuovi interlocutori riconoscerebbero a Vangone i soldi versati per l’iscrizione, ma non coprirebbero l’esposizione debitoria figlia della gestione scorsa. In tal senso, conoscendo la signorilità di Vangone non dovrebbero esserci problemi. Ma è chiaro che tutto quanto è residuo di anni precedenti andrebbe a carico dei nuovi proprietari e in tale ottica una delle pendenze rimaste attive riguarda il compenso di Mimmo Giacomarro. Cogliendo due piccioni con una fava, il nuovo gruppo avrebbe già individuato nel siciliano l’allenatore giusto per un piano di rilancio almeno biennale. Troppo, infatti, il ritardo fin qui maturato per fare sogni di gloria.

Questo vorrebbe innanzitutto significare l’azzeramento tecnico di quanto fatto finora dal Potenza, e con esso giocatori, Esposito, Capuano e compagnia suonante. Giacomarro, che domenica sera ha lasciato il ritiro del Poggibonsi, squadra con la quale ancora non aveva firmato, si è messo già al lavoro per costruire un suo gruppo di fedelissimi, comprensivo ovviamente di chi ancora non ha firmato con nessuna squadra. Si partirà e tutto quello che poi verrà fuori sarà un guadagno, tutto in stretta relazione e collaborazione con i potentini. Ma onde evitare di fare passi più lunghi delle gambe, per il momento il primo passaggio sarà congedare Vangone e Vertolomo i quali, nonostante la molteplicità degli errori commessi, non hanno saputo cogliere il grosso quantitativo di fiducia che era stato riposto in loro. Il Potenza, ma questa è un’idea che abbiamo più volte sollecitato da queste colonne, deve tornare nelle mani dei potentini. E il primo passo si sta per compiere.

Didascalia foto:
Lo stadio Viviani di Potenza

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