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«Il provvedimento del Governo è sbagliato per il Paese, perchè è penalizzante e discriminante per il Mezzogiorno e, soprattutto, per la Calabria». È questo il giudizio del segretario generale della Cisl Calabria, Luigi Sbarra, sulla riforma della scuola proposto dal ministro della Pubblica istruzione, Maria Stella Gelmini. A margine dell’attivo dei dirigenti e dei quadri della Cisl di Catanzaro, che si è svolto oggi nel capoluogo calabrese, Sbarra ha evidenziato all’AGI che «questa pseudo riforma infligge un colpo mortale alla scuola pubblica attraverso tagli sulle risorse, una compressione degli organici, un impoverimento della qualità dei servizi scolastici nel territorio». Rispetto alle ripercussioni previste dalla Cisl, Sbarra ha aggiunto che «dal provvedimento la Calabria esce a pezzi, in quanto più di cento plessi scolastici saranno chiusi a causa del dimensionamento della rete scolastica. Il Governo – ha proseguito il segretario generale della Cisl – dovrebbe interpretare adeguatamente questa forte contrarietà che viene avanti non solo dagli operatori scolastici ma anche dalle famiglie e dagli studenti, e dovrebbe aprire un confronto con il sindacato e con le regioni per ricontrattare una riforma che, sebbene sia necessaria per riorganizzare la scuola italiana, non può accettare tagli indiscriminati che indebolirebbero la qualità della scuola e, soprattutto, le prospettive di crescita delle giovani generazioni».

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