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Un ordigno ad alto potenziale è stato collocato e fatto esplodere ier sera contro l’abitazione estiva del segretario Udc della Calabria, Francesco Talarico, che ricopre anche le cariche di consigliere regionale e consigliere provinciale di Catanzaro.
L’esplosione della bomba ha causato ingenti danni alla villetta bifamiliare che Talarico utilizza insieme alla cognata, in località Ginepri, di Lamezia Terme. Sul posto sono intervenuti carabinieri e polizia ed anche il questore di Catanzaro, Arturo De Felice, ed il sindaco di Lametia Terme, Gianni Speranza. Proprio ieri sera in prefettura a Catanzaro si è tenuta una riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica per decidere misure a tutela dello stesso Talarico vittima nella scorsa settimana di un’altra intimidazione. Ignoti, infatti, nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, avevano esploso contro il portone della sua abitazione a Lamezia Terme, due colpi di pistola.
Nella casa, nel momento dell’attentato, non c’era nessuno. L’ordigno è stato collocato sotto un portico al piano terra della villa plurifamiliare, dove vivono, sempre nel periodo estivo, il suocero di Talarico, titolare di due tabaccherie a Lamezia Terme, e tre cognati dell’esponente politico.
L’esplosione ha mandato in frantumi i vetri di una porta finestra. Danneggiata anche una parete, con la caduta di qualche calcinaccio. Sull’attentato ha avviato indagini la Polizia. Sul posto, per il coordinamento dell’attività investigativa, si è recato il questore di Catanzaro, Arturo De Felice, e anche la Polizia scientifica e i vigili del fuoco. Il questore De Felice ha avuto un lungo colloquio con Talarico, che è anche consigliere regionale della Calabria. Nessun dubbio che l’intimidazione di stasera sia collegata a quella compiuta quattro giorni fa. Un unico movente, dunque, per i due episodi sul quale stanno tentando di fare luce gli investigatori. Un movente che, però, al momento, risulta indecifrabile.
Il leader dell’Udc, Per Ferdinando Casini, ha telefonato al ministro dell’Interno, Roberto Maroni. Casini ha chiesto al titolare del Viminale, secondo quanto hanno riferito fonti del partito, protezione per il segretario dell’Udc della Calabria. Maroni, secondo quanto hanno detto le stesse fonti, ha assicurato «tutto il suo sostegno» per la vicenda. Molte le attestazioni di solidarietà giunte in serata all’esponente politico. Sul luogo dell’attentato si sono recati dirigenti dell’Udc della Calabria.
Il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Bova, ha sostenuto che «c’è chi vuole che la politica in Calabria diventi espressione di una guerra per bande per annichilirla e affondarla definitivamente, ma non prevarranno».
A Francesco Talarico, è stata assegnata una scorta, su decisione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Catanzaro, convocato dal prefetto, Sandro Calvosa, dopo l’attentato dinamitardo. Il Comitato per l’ordine pubblico ha anche deciso di intensificare la vigilanza già in atto per la famiglia dell’esponente politico.

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