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La giunta provinciale di Crotone, presieduta da Sergio Iritale (nella foto), ha approvato, su proposta dell’assessore Santo Scalise, la delibera di «Stato di crisi dell’attività di piccola pesca-litorale di Crotone, richiesta riconoscimento calamità naturale che ha colpito il comparto ittico crotonese ai sensi del D. Leg. N. 100 del 27/05/05». Scalise, si legge in una nota della Provincia, «ha accolto, in un’ottica di fattiva collaborazione, l’iniziativa di sensibilizzazione promossa dalla cooperativa l’Orrizzonte di Crotone in merito allo stato di crisi dell’attività piccola pesca-litorale Crotone. Lo stato di crisi in cui si trova la marineria crotonese impegnata nell’attività di «piccola pesca», ossia nell’attività di pesca costiera locale entro tre miglia dalla costa, è un disagio dovuto alla progressiva riduzione degli specchi acquei a disposizione, a causa della concomitante presenza dell’Area Marina protetta di Isola di Capo Rizzuto a sud e delle piattaforme ad est, che limitano, inevitabilmente, l’attività di pesca a livello costiero e, conseguentemente, il prodotto di tale pesca. L’attuale stato di malessere – prosegue la nota – è ulteriormente aggravato dall’emanazione del Decreto del ministero dell’Ambiente del 26/11/2002, che a causa del conclamato stato di emergenza ambientale dovuto alla presenza a terra ed in mare di metalli pesanti, quali cadmio, piombo, arsenico,nel sito industriale «ex Pertusola», ha perimetrato una vasta area, ricadente nel sito di interesse nazionale di Crotone, che sarà oggetto di prossima bonifica. Pertanto, in virtù di tali circostanze, gli operatori della piccola pesca hanno depositato presso gli uffici della Capitaneria di Porto di Crotone i ruolini equipaggio delle unità impegnate nel la pesca costiera locale, con prospettive di tracollo finanziario degli operatori della piccola pesca crotonese, provocando gravi danni al sistema locale con il paventato fallimento delle aziende e dell’intero comparto ittico. Tale crisi – si aggiunge – si aggrava giornalmente per il peso economico da sopportare, rischiando di cancellare dal territorio un’attività produttiva consolidata da anni di sacrifici e professionalità maturata, garanzia di qualità e sicurezza per i consumatori non solo crotonesi. È evidente che una così duratura e drammatica emergenza non può non avere ripercussioni anche di natura economica con ripercussioni sociali concernenti la realtà produttiva interessata all’evento».

(Fonte:Agi)

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