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Il presidente Lillo Foti la definisce una domanda da un milione di dollari perché non sa come e quando può esplodere di nuovo l’entusiasmo per la Reggina, ma è certo che questa squadra potrà riconquistare i suoi tifosi. Qual è il segreto?
«Il segreto non è tale, bisogna solo continuare a credere nella Reggina e non farsi condizionare da fatti episodici negativi, che possono accadere ogni domenica e che, spesso, si accaniscono contro la squadra con una certa continuità. La squadra da un lato, deve dare delle ris poste sul campo, attraverso l’agonismo, l’impegno e le giocate particolari dei giocatori
più rappresentativi e i suoi protagonisti in genere, il pubblico deve avere la pazienza di attendere. Un pubblico che, certamente, ha anche bisogno di emozioni,
quelle forti che solo la Reggina sa dare quando carbura e riesce a sbaragliare il
campo misurandosi alla pari con le altre formazioni anche le più forti».
Il presidente Foti parla attraverso il sito ufficiale e ricorda i tanti campioni che si sono alternati nella Reggina e che hanno regalato emozioni a non finire.
«Sono stati in tanti, succedutisi negli ultimi dieci anni, i campioni che hanno indossato la maglia amaranto, tra questi anche chi non pensava mai di poterla o doverla indossare e che in seguito campioni lo sono diventati. Tutti, nessuno
escluso, hanno trasferito la voglia, l’impegno di dare tutto per i colori amaranto, soprattutto quei giocatori di qualità eccelsa che hanno dato l’esempio. Ricordo i Pirlo, Nakamura, Amoruso e Cozza che gioca ancora con noi. Ne ho nominati pochi, ma sono molti di più e hanno fatto la storia della Reggina.
Ci sono e i loro nomi sono scritti negli annali del calcio di Reggio. Ne avrò dimenticati almeno altri venti, ma quei giocatori importanti ci sono stati ed è sempre vivo il loro ricordo nelle trecento gare disputate in serie A. Ci sono tutti, ci seguono e ricevo ancora telefonate e messaggi di alcuni di loro. Mi ha
telefonato Zamboni, per esempio, protagonista di una punizione e di un gol in
Reggina Juventus che ha suscitato scalpore in ambito nazionale. Noi, protagonisti, lo siamo sempre stati e vorrei che si trasmettesse ai giovani che si affacciano al tifo amaranto questi episodi positivi che fanno esaltare tutto l’ambiente».
Per ricordare anche la Reggina ha recitato un ruolo importante nella serie A degli ultimi anni?
«La Reggina ha recitato un ruolo assoluto, autonomo, senza condizionamenti. Le espressioni sono state sempre proprie di questa società, perché insiste nelle caratteristiche della società stessa. La passione arriva da ogni parte, ci sono segnali che pervengono da ogni luogo. L’importante è credere, trasferire la passione e sperare che questa passione sia contagiosa. Potremmo incontrare ancora tante difficoltà nel nostro cammino, ma arriva anche il momento della gioia, come quello di oggi che viviamo all’interno di noi stessi senza eclatanti
manifestazioni esteriori. Gioia in silenzio nel nostro intimo, lo facciamo con noi stessi, per cercare di trovare nuovo entusiasmo e migliori stimoli per rimanere in questo ambito, ai massimi livelli calcistici».
Bisogna rivolgersi a tutti, quindi, in particolare a chi continua sempre a credere.
«Dico con certezza mia personale che la Reggina, per chi ha fede in questa società, sarà ancora una volta protagonista in positivo e mi auguro, per molto tempo ancora. Sono convinto che questa squadra potrà regalare ancora tante altre emozioni che saranno destinate agli stessi tifosi, anche quelli che in questo momento credono meno nelle nostre possibilità perché anche loro possano gioire».
Dopo la vittoria di Udine, quindi, la Reggina cerca la svolta definitiva. Vuole trovare nuovo entusiasmo e proseguire sulla strada intrapresa. La prossima partita interna contro l’Atalanta è l’occasione per confermarsi, ma l’entusiasmo dell’ambiente, dovrà accompagnare lasquadrain questa nuova e difficile impresa che dovrebbe portare alla nuova salvezza.
NOTIZIARIO – Doppia seduta ieri per la Reggina, oggi partita in famiglia di collaudo. Ieri la squadra è stata impegnata al mattino da mister Orlandi con esercitazioni di movimento con la palla, lavorando sulla rapidità e velocità, con i portieri che hanno lavorato a parte. Lavoro più intenso nel pomeriggio
e preparazione al collaudo odierno. Puggioni e Tognozzi hanno corso intorno
al campo senza forzare, Vigiani è rimasto a riposo. Un ricordo, infine, per il
collega Lillo Scopelliti, recentemente scomparso. Ieri si sono svolti i funerali a Pellaro, e la famiglia dei giornalisti sportivi reggini si è raccolta in Chiesa attorno alla moglie Rita e all’adorata figlia Mariella. Lillo ha lasciato
un vuoto profondo intorno a noi, chi lo ha conosciuto bene ne ricorda le doti umane e la bontà d’animo. In questi casi, quando un amico se ne va, si dice sempre che ci ha solo preceduti, ma noi lo avremmo voluto ancora vicino come guida e come amico fraterno, con tutti i suoi pregi e con tutti i suoi difetti,
con tutti i suoi scatti bonari, con tutte le sue ire passeggere, ma con la grande carica di simpatia e humor che ha contraddistinto il suo percorso di vita terrena. Davvero, peccato che non ci sia più.

Rino Tebala

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