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Una pessima giornata, a livello atmosferico, per vedere la migliore Vibonese formato interno e il più bel gol della stagione. Acqua, freddo e nebbia hanno
fatto da contorno ad una grande prestazione della squadra di Galfano, in grado
di battere nettamente, al di là del risultato striminzito, una Val di Sangro incapace di opporsi alle giocate dei rossoblù. E ad illuminare una giornata
grigia e di freddo pungente, ci ha pensato Polito, dopo appena 7 minuti, con
quella conclusione al volo da urlo, da fuori area, finita sotto l’incrocio, per una rete da raccontare ai nipotini. Un gol che ha incanalato la gara sui binari giusti per i rossoblù, che hanno giocato su livelli apprezzabili, strappando applausi al sempre meno numeroso pubblico (stavolta vogliamo concedere l’attenuante del maltempo, ma non ne siamo convinti). E il campo infame non ha
impedito alla squadra di esprimersi per come sa e per come vuole Galfano.
Con Taua è tutta un’altra musica e i benefici della presenza dell’attaccante rossoblù si sono visti con la Val di Sangro. Compatta in difesa, tosta in mediana, dinamica in attacco e sulle fasce, la Vibonese ha giocato un gran bel match. Si è visto, su un rettangolo verde in pessime condizioni a causa delle abbondanti piogge, un undici tatticamente organizzato, con movimenti sincronizzati.
Se vogliamo una sorta di elastico, con la Vibonese capace di chiudere ogni varco e di ripartire immediatamente, con brevi fraseggi e perfetta circolazione della palla. Taua ha fatto tanto movimento sul fronte offensivo, aprendo spazi sia per Mastrolilli, sia per gli inserimenti da dietro. A Galfano uno come lui è mancato moltissimo. E Di Mauro, da centrale di centrocampo, ha sfruttato al meglio le sue caratteristiche, riuscendo a far ripartire subito l’azione. Ed anche in fase di non possesso, ognuno ha saputo fare la sua parte, pressando a dovere e occupando bene gli spazi, tanto che la Val di Sangro palla la piede non sapeva bene cosa fare e pochissimi sono stati i rischi per Amabile, nonostante l’errore fosse dietro l’angolo, per via di un terreno scivoloso e, per un tempo, di una nebbia che ha fatto capolino al “Razza”, paventando una sospensione. Tutto, però,
si è diradato nella ripresa, quando il cielo si è leggermente aperto e la Vibonese, sorretta da un’ottima tenuta atletica, ha gestito bene la gara, continuando ad avere in mano le redini del gioco. Due tiri a lato di Del Grosso,
il più intraprendente dei suoi, ed una punizione di Epifani: ecco cosa ha prodotto la Val di Sangro, al cospetto di una Vibonese che, al contrario, ha
creato molto di più e, se si vuole trovare il pelo nell’uovo, di negativo, stavolta, c’è soltanto stata la mancanza di cinismo, anche se di mezzo si sono
messi un portiere in vena di prodezze ed un arbitro inadeguato. Ma i rossoblù sono anche stati bravi a sbloccare subito il risultato.
Partiamo da Ameltonis, per raccontare di prodezze in serie e della sua battaglia personale con Mastrolilli, al quale ha negato quattro clamorose palle gol, tutte nate da azioni ben imbastite sia sulle fasce, sia per vie centrali, ad ulteriore
dimostrazione di una netta superiorità della Vibonese.
Quindi, c’è da dire di un arbitro incapace di dirigere gare tranquille come queste, che ha rischiato di far degenerare, prendendo decisioni assurde e dimostrando di avere un metro di giudizio senza alcun criterio, ammonendo per roba di poco conto e lasciando correre per falli ben più gravi. E nel conto ci mettiamo quel penalty non concesso per un netto fallo di Ameltonis su Polito,
che ha fatto ridere anche gli abruzzesi.
La Vibonese ha lottato fino alla fine e in extremis Oudira, contrastato da un avversario, si è divorato un gol che avrebbe reso più giustizia al punteggio.
La vittoria ci sta tutta e farà bene anche al morale. Tra l’altro questa squadra dimostra di avere una precisa identità, anche perchè, nonostante l’infortunio occorso a Melis dopo pochi minuti, con le immediate mosse di Galfano (Di Stani basso a destra, Ruscio esterno alto e Polito spostato a sinistra) i rossoblù hanno continuato a macinare gioco, conquistando una vittoria meritata. Ma bisogna
continuare così.

Roberto Saverino

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