X
<
>

Condividi:
1 minuto per la lettura

Settantadue persone sono state arrestate dai carabinieri perchè accusate di truffa in quanto avrebbero acquistato il titolo di studio di infermiere.
I provvedimenti restrittivi, di cui 70 ai domiciliari e due in carcere, sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Cosenza, Loredana De Franco, che ha accolto la richiesta del sostituto procuratore Francesco Minisci.
Dalle indagini è emerso che le persone coinvolte nell’inchiesta, avrebbero acquistato il diploma di laurea da infermiere pagandolo somme tra gli 8 e i 10 mila euro. Tra gli arrestati, secondo quanto si è appreso, c’è anche il presunto organizzatore della truffa che avrebbe avuto contatti con l’università Sacro Cuore di Roma.
Gli arrestati svolgevano attività di infermiere in strutture sanitarie pubbliche e private. In alcune circostanze è emerso, dalle indagini dei carabinieri, il presunto coinvolgimento di interi nuclei familiari che svolgevano tutti la stessa attività professionale. Le persone coinvolte nelle indagini avrebbero conseguito il titolo di studio dopo il pagamento di denaro e senza aver svolto nessuna attività didattica.
I finti infermieri erano spesso coinvolti anche in sala operatoria e in altre delicate mansioni. Altri ancora avevano anche fatto carriera diventando caposala. Secondo quanto appurato dagli investigatori coordinati dalla Procura di Cosenza, l’organizzazione falsificava, in maniera impeccabile, i titoli di studio vendendoli per somme che variavano tra 8 e 10mila euro, e garantiva anche stage truffa insegnando a misurare la pressione arteriosa, medicare e prelevare sangue. Parallelamente, gli inquirenti stanno valutando un altro filone investigativo legato alla cessione, sempre da parte della stessa organizzazione di test d’ingresso per la facoltà di Medicina durante la selezione dei mesi passati all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE