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Non si è perso d’animo Giovanni Tomi quando nei primi impegni di stagione, la critica impietosamente ne sottolineava le disattenzioni e i passaggi a vuoto. Silenziosamene però il giovane laterale sinistro ha continuato a macinare chilometri sul campo d’allenamento e a sudare agli ordini del tecnico Provenza tanto da risalire la china fino a sfoderare la sua migliore prestazione proprio nella gara più sentita dell’anno: “Ci tenevo particolarmente a questo derby, perchè la maglia del Catanzaro per me, è come una seconda pelle. Quando gioco indosso sotto la casacca, una maglietta regalatami dai tifosi giallorossi a testimonianza della mia fede verso questa società in cui ho mosso i primi passi e della quale sono un gran tifoso”. E quella maglietta, Tomi, è andata addirittura vicino ad esibirla con un tentativo di sforbiciata a metà della prima frazione di gioco: “Forse sarebbe stato chiedere troppo. Però è vero.Ero pronto ad esibire la maglietta e sarebbe stato un sogno che si realizzava. Diciamo che dopo il gol segnato alla Val di Sangro, ho capito che potevo davvero diventare un giocatore importante per questa squadra. Probabilmente quel gol mi ha sbloccato psicologicamente e adesso mi riesce tutto molto meglio. Il mio orgoglio è soprattutto quello di avere fatto ricredere molti spettatori che mi consideravano solo una specie di raccomandato che giocava a Catanzaro solo grazie alla mia vicinanza con il direttore Improta. In realtà credo di aver dimostrato che io questa squadra ci posso stare”.
Tomi si esprime anche sui rivali storici del Cosenza: “Volete la verità? A me il Cosenza onestamente mi ha deluso. Pensavo fosse una squadra decisamente più forte ed invece abbiamo dimostrato di avere qualcosa in più noi, sul piano del gioco. Se devo dirla tutta, mi ha fatto un’impressione migliore il Gela che abbiamo incontrato tre settimane fa a Catanzaro”.

Antonio Ciampa

Intanto

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