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Finisce male l’anno, e il girone di andata, per il Potenza che riassume in
novanta minuti l’andamento in chiaroscuro finora costantemente tenuto. Per una bella fetta di gara, la compagine di mister Arleo ha retto bene il campo, ribattendo colpo su colpo le offensive, a dire il vero velleitarie, del Benevento, apparso un po’ in confusione e ben limitato all’ottima predisposizione
tattica dei potentini, che partono con un iniziale 4-3-3, salvo poi variare al 3-4-3 per qualche iniziale amnesia difensiva. La buona prestazione del Potenza dura troppo poco Il gol di Clemente, una perla vera e propria, è lo spartiacque che segna l’inizio di una nuova partita. Da quel momento in poi il Potenza va in confusione e perde le staffe quando l’arbitro non segnala una carica a Groppioni,
regalando in pratica la seconda e definitiva segnatura ai giallorossi, che di lì in avanti non fanno altro che amministrare. Il volto contrariato di mister Arleo, la veemente reazione di Delgado, espulso poi direttamente dalla panchina, sono il manifesto dell’insofferenza nei confronti del direttore di gara, che ha in pratica reso inutili gli ultimi venticinque minuti, con tanto di beffa materializzatasi con la rete annullata a Lolaico per un presunto fuorigioco. Episodio che avrebbe potuto riaprire una partita che, comunque, il Benevento ha meritato di vincere. Arleo rivede lo schieramento tattico, applica un 4-3-3 abbastanza mascherato, dando compiti di copertura a Sabatino che aiuta spesso Dei a destra, lanciando Delgado sulla destra, che prova a tenere bassi Tesser e Palermo. In avanti Cozzolino prova ad aprire gli spazi per gli inserimenti di Nolè, defilato a sinistra, e di Cammarota. Il Benevento fa ben poco in avvio, ci mette un po’ a carburare e il Potenza pian piano guadagna anche metri. La prima occasione capita sui piedi di Clemente, che su invito di Castaldo dalla sinistra
cincischia a pochi metri da Groppioni, lasciandosi sfuggire la sfera. L’azione sannita resta un caso isolato. Il Benevento fa ben poco, limitato dall’asfissiante
pressing che gli avanti del Potenza portano sui portatori di palla giallorossi. E intorno alla mezz’ora è il Potenza a rendersi pericoloso. Al 28′ Nolè conclude dalla distanza, con Corradino che para a terra. Due minuti più tardi, palla di Delgado a tagliare l’area, Corradino e Cattaneo non si intendono, Cozzolino chiude troppo il diagonale che termina di poco a lato. Il buon momento per i lucani si chiude al 40′ con una conclusione di controbalzo di Cozzolino, che si inserisce tra i due centrali del Benevento ma manda a lato. Il tema di inizio ripresa sembra la fedele copia del primo tempo. L’inzuccata di Castaldo al 1′ è casuale perché non seguita da ulteriori sussulti. Al 14′, quando il pubblico
comincia anche a spazientirsi, Clemente regala loro un’altra delle sue perle. Cejas lancia dalla tre quarti, il fantasista di casa batte Groppioni con un piatto volante di sinistro angolatissimo ed imprendibile. Il classico lampo nel grigiore generale. Il Potenza prova a reagire ma l’arbitro la condanna definitivamente. Angolo corto per Palermo, palla al centro dell’area dove Groppioni viene palesemente caricato da un saltatore sannita. Castaldo ringrazia ed insacca a porta sguarnita. Vibranti le proteste potentine: Groppioni si catapulta sul direttore di gara, che intanto va a placare l’ira di un imprendibile Arleo. Delgado non è da meno e se ne va negli spogliatoi, nonostante
fosse stato già sostituito dal proprio mister. Dopo qualche minuto la tensione va pian piano placandosi ma la gara ha ormai già detto tutto. C’è il tempo per rivedere in campo Evacuo, che fa il suo esordio davanti al suo nuovo pubblico.
L’ex attaccante del Frosinone sfiora il gol con una conclusione in diagonale
smanacciata da Groppioni. Nel finale viene annullato un gol al Potenza per dubbia posizione di fuorigioco, alimentando le proteste degli ospiti, che tornano a casa
con la consapevolezza di aver disputato un’ora alla pari contro la corazzata sannita.

Daniele Sauchelli

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