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Si è chiuso un anno difficile, se ne apre uno che rischiava di essere un enigma. Invece, dopo il discorso di fine anno del presidente (Gualtieri, ovviamente) le incognite sono diminuite, il futuro prossimo ha contorni meno indefiniti, sebbene una vera e propria forma debba ancora assumerla. Mercoledì prossimo apre la finestra invernale del mercato, che vedrà il Crotone come uno dei principali animatori in assoluto, e non si tratta dell’eterna chiacchiera su cessioni ed acquisti: la società rossoblu lucida la vetrina, consapevole che molte saranno le richieste dopo che è diventata ufficiale la volontà-esigenza di vendere i pezzi migliori, o molti fra essi, ma al tempo stesso indossa i panni del talent-scout per scovare quei giovani che possano permettergli di condurre un torneo, se non proprio all’altezza del terzo posto e dello splendido girone d’andata fin qui disputato, perlomeno dignitoso. E si tratta di compiti di uguale difficoltà.
VENDERE
In condizioni normali, questa sarebbe una squadra che va bene così com’è. Che è difficile migliorare. Ad esempio: c’è in giro per questa categoria un giocatore migliore nel suo ruolo di Galardo? No, non c’è. Quindi una società ricca, sana di bilancio e di mente, Galardo non lo vende. C’è poi un giocatore migliore di Basso? Si e no, ce ne sono di peggiori ed anche di migliori. Quindi una società ricca, sana di bilancio e di mente, Basso dipende se lo vende oppure no. Dipende dal fatto se vendendo lui possa o no comprarne uno migliore. Od ancora, uno come Pacciardi il Crotone non lo venderebbe per far cassa e poi doverlo sostituire con uno più forte, o pari a lui. Insomma, vendere o non vendere, tranne casi eccezionali, dipende: dal mercato, dalle opportunità, dal prezzo, dalle alternative.
Il Crotone, purtroppo, non ha molta scelta, nel senso che non ha alternative. Vendere gli tocca perché vendere deve. E allora il conto è presto fatto. Chi porta più denaro in cassa fra quelli attualmente in organico? Galardo, Basso, Pacciardi, Petrilli, Morleo, Espinal in prima analisi. Poi Galeoto, Rossi, Concetti, Russo, Paponetti. Il tesoretto rossoblu è questo. Non tutti partiranno, ma quattro o cinque come minimo si, se non di più. Bisogna però non farsi prendere per il collo: sapendo che la società è costretta a cedere, i potenziali acquirenti potrebbero “tirare” sul prezzo, per spuntarne uno migliore. Urgenza, dunque, ma non fretta. Premura, non precipitazione, o peggio ancora furia. C’è tempo fino al 7 febbraio, e chi è già qui, puntualità omeno, garantisce serietà ed impegno.
COMPRARE
Teoricamente è anche più complicato. Perché sostituire chi andrà via non sarà facile, e perché chi dovrà farlo avrà meno esperienza, qualità, valore. “Faremo come abbiamo già fatto in passato”, ha detto martedì scorso Gualtieri: intendeva che si cercherà di ripetere le fortunate esperienze fatte con Gastaldello, Mirante, Konko, Paro, Foggia, Vantaggiato, Giampà, tutta gente che quand’è arrivata a Crotone era pressoché sconosciuta e che in rossoblu è maturata, valorizzandosi. Serviranno intuito e fortuna, ed anche qualche buona dritta: da questo punto di vista, un aiuto per Moriero potrebbe arrivare da amici ed ex compagni di squadra.

Francesco Sibilla

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