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«Prendo atto delle dichiarazioni di Luigi Ciambrone, apparse oggi sulla stampa, con cui da la propria disponibilità a proseguire il rapporto professionale, avviato due anni orsono, con l’A.S.P. di Vibo Valentia in merito al processo denominato Ricatto. Così il commissario dell’Asp di Vibo, Rubens Curia. «Per evitare – dice Curia – ogni altra sterile polemica, non entro nel dettaglio dei rapporti economici con Ciambrone, apprezzo, tuttavia, la passione e l’impegno civile con cui si pone nei confronti di una vicenda di grave malaffarè che ha prodotto notevoli danni di natura economica alla Comunità, perchè‚ i costi per il nuovo Ospedale di Vibo Valentia sono notevolmente aumentati – senza dimenticare, inoltre, i sei milioni di euro che sono stati finalizzati per la messa in scurezza dello “Jazzolino” – ma soprattutto ha privato i vibonesi di una struttura ospedaliera moderna che avrebbe garantito prestazioni sanitarie puntuali ed efficaci. Importante riprendere insieme, con entusiasmo – ma anche con chiarezza – una battaglia in favore della “buona amministrazione”, dove il senso di appartenenza all’Azienda prenda vigore, il rispetto delle norme divenga consuetudine e non un’eccezione e la tutela della salute del cittadino sia anteposta agli interessi dei singoli. Su questo terreno, se la disponibilità manifestata sui giornali si tradurrà in atti concreti, non solo faremo squadra ma coinvolgeremo ulteriormente anche tutti quei cittadini che hanno partecipato con grandi speranze alla conferenza di servizio del 12 e 13 dicembre scorso in rappresentanza di associazioni di volontariato, di forze sindacali e sociali e di amministrazioni degli Enti Locali e quegli operatori sanitari ed amministrativi che in questi 100 giorni sono stati vicini a me ed all’Azienda senza guardare mai l’orologio».

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