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di STEFANO MANDARANO
L’intenzione di aprire maggiormente la Scuola allievi agenti della Polizia di Stato alla collettività e alle relazioni con il territorio, espressa nell’atto del suo insediamento dal nuovo direttore della struttura Cosimo Maruccia, ha trovato una prima puntuale conferma nell’incontro organizzato presso l’auditorium della struttura di addestramento, ha messo di fronte i 160 allievi del corso e i responsabili della sezione provinciale dell’Avis nell’ottica di una maggiore promozione della cultura della donazione del sangue anche tra le giovani leve fecenti parte del dipartimento di Pubblica sicurezza. Ad accogliere il presidente provinciale dell’associazione donatori del sangue, Michele Pannìa, e il responsabile del servizio di immuno-ematologia, Vincenzo Santamaria, lo stesso direttore Maruccia coadiuvato dall’ufficiale medico Salvatore Italiano. Di grande impatto i temi trattati nell’incontro, incentrati intorno al valore sociale e benefico della donazione del sangue che, secondo il colonnello Maruccia, rappresenta anche «una forma di solidarietà concreta nei confronti della città che ospita la scuola, del comprensorio vibonese, e delle realtà vicine. Ho avuto modo – ha chiarito ancora il comandante – di toccare con mano l’assoluto bisogno di collaborazione con le associazioni più meritevoli, così come il bisogno di donatori su questo territorio e su quello delle province vicine che spesso si appoggiano al centro raccolta di Vibo. Sono orgoglioso di questa iniziativa e sono sicuro che la comunità vibonese apprezzerà tale gesto. Del resto anche l’inizio della mia esperienza presso la scuola di Vibo – ha aggiunto ancora – mi conferma un gradito clima di collaborazione, sia con i colleghi sia con le autorità del territorio, di cui già si colgono i primi risultati». Illustrare i concetti chiave che stanno alla base della donazione è toccato al presidente provinciale dell’Avis Michele Pannìa, che ha parlato di volontà, gratuità, e anonimato come dei «tre punti cardine della donazione». L’avvocato Pannìa ha inoltre esposto i vantaggi medici derivanti da una regolare attività di donazione «è opportuno e giusto donare il sangue che ha così la possibilità di rigenerarsi naturalmente all’interno del corpo. I donatori – ha spiegato – devono essere persone in salute e mantenere questa qualità. Tutelarlo e sottoporre il donatore a controlli e verifiche rientra tra i compiti del personale Avis, il tutto nell’ottica di una buona gestione del sangue. In questo – ha aggiunto – siamo supportati dalla convenzione stipulata con l’Azienda sanitaria provinciale che mette a nostra disposizione un sistema informatico con una banca dati a garanzia assoluta del sangue utilizzato nelle trasfusioni». Da parte sua, il primario di immuno-ematologia, Vincenzo Santamaria, ha in seguito illustrato quelli che sono gli aspetti procedurali relativi alla donazione del sangue, ricordando che «c’è sempre stato un ottimo rapporto nel corso degli anni con gli Allievi agenti di Vibo» e ha in conclusione invitato «anche l’attuale corso a continuare in questa proficua collaborazione».

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