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di FRANCESCO VIOLA
Quando il cinque marzo scorso Carmelo Mauro ha aperto quella bolletta di Enel energia gas da 20.340,47 euro non poteva credere ai suoi occhi, “mi sono detto: forse non la so leggere, e ho chiamato mio cognato”. Ben presto però il sessantottenne bracciante agricolo in pensione di Bisignano si è reso conto che non si trattava né di un equivoco né di uno scherzo. Che l’Enel gli chiedeva più di ventimila euro per il riscaldamento di una casa da ottanta metri quadri che divide con la moglie e un figlio.
“Non mi sono arrabbiato più di tanto, ho guai ben più seri da affrontare” ricorda allargando le braccia mentre sorride tra l’amaro e l’ironico, “il fatto è che non sapevo a chi rivolgermi, un avvocato chissà quanto mi sarebbe costato. Poi fortunatamente un amico mi ha consigliato di chiedere aiuto alla Federconsumatori di Cosenza”. Dall’associazione dei consumatori si sono subito attivati, inviando una lettera nella quale si chiede a Enel energia di fare chiarezza sulla vicenda. Una vicenda iniziata nel maggio 2007 quando Mauro ha sottoscritto un contratto proprio con Enel energia, società che ha deciso di abbandonare alla fine dell’anno scorso per tornare con il vecchio fornitore del gas. Nella missiva spedita da Federconsumatori si richiama la bolletta da 20.340,47 euro ricevuta dal pensionato bisignanese e si sottolinea: “E’ evidente che è stato commesso un errore, avendo l’utente realizzato sempre dei consumi normali per un nucleo familiare composto da tre persone. L’ultima lettura effettuata a marzo da Mauro è di 4.718 metri cubi”. Nella lettera si evidenzia inoltre “che Mauro, non avendo mai ricevuto fatture per il consumo effettuato, ha inoltrato diversi reclami al servizio clienti”. Nonostante le rassicurazioni di Enel energia, ricostruiscono dall’associazione dei consumatori, la società di fornitura del gas si sarebbe fatta viva solo all’inizio di marzo con l’esosa richiesta di pagamento. Federconsumatori chiede quindi a Enel energia “di effettuare i dovuti controlli” sulla posizione di Mauro “che ha tutto l’interesse e la volontà di pagare per i consumi imputabili”, ma non certamente ventimila e passa euro.

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