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Per avere un 30 e lode gli studenti avrebbero dovuto sottostare a precise richieste sessuali. A raccontarlo, nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro sulle irregolarità nel conseguimento delle lauree di giurisprudenza nell’Ateneo del capoluogo calabrese, sono stati gli stessi studenti. Il particolare è emerso nel corso dell’interrogatorio di alcuni ragazzi sentiti per ricostruire le modalità di vendita degli esami della facoltà di Giurisprudenza. Al momento però gli accertamenti compiuti non hanno portato a trovare riscontri sulla circostanza. Non sono emersi particolari su quali professori avrebbero usato il ricatto dei rapporti sessuali per far passare, magarti con il massimo dei voti, gli esami a studenti e studentesse. L’inchiesta, coordinata dai sostituti procuratori Salvatore Curcio e Paolo Petrolo, è iniziata nel 2007 ed ha portato già al sequestro di 63 lauree ed alla condanna a tre anni di reclusione per un funzionario dell’Ateneo Magna Grecia di Catanzaro, Francesco Marcello, accusato di aver ricevuto somme di denaro in cambio della falsificazione dei libretti universitari. Oggi, intanto, lo stesso Marcello è stato interrogato per alcune ore dal sostituto procuratore Salvatore Curcio.

Nella foto il tribunale di Catanzaro

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