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L’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro ha realizzato un progetto di prevenzione delle patologie ginecologiche per un gruppo di donne nigeriane residenti temporaneamente nel Centro per richiedenti asilo di Cropani. Lo scopo dell’iniziativa è allargare la prevenzione del tumore del collo dell’utero alla popolazione ospite nel territorio per un tempo non definibile, diagnosticando con il pap-test eventuali lesioni pre-cancerose risolvibili con trattamenti poco invasivi. Questo approccio salvaguarda la vita delle donne e riduce, altresì, i costi di eventuali trattamenti e terapie molto più onerosi per la sanità pubblica. La diagnosi permette, inoltre, di ridurre le possibilità di contagio tra persone che risiedono in comunità per molto tempo, e di tutelare il resto della popolazione.
Il direttore generale Pietro Morabito ed il direttore sanitario, Maurizio Rocca hanno autorizzato l’iniziativa su proposta del referente per l’immigrazione Massimo Micalella direttore dell’Uotmi del distretto 1 e di Aldo Pizzuti direttore del Distretto 2. Nel Centro si è organizzato un ambulatorio ginecologico dove le donne ancora ospiti sono state visitate da Elena Bova, responsabile del Centro screening dell’ex Azienda sanitaria n.7, con l’ausilio dell’ostetrica Ivana Candia e di Salvatore Spadafora. Alcune donne sono state inviate all’ospedale di Soverato per altra patologia. A tutte è stata consigliata terapia anticoncezionale per la prevenzione delle gravidanze. L’iniziativa si è portata avanti con la collaborazione di Attilio Leotta direttore dell’Unità operativa complessa di Anatomia patologica dell’Ospedale di Lamezia Terme e di Leone direttore di Microbiologia e virologia dell’Ospedale di Lamezia Terme.

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