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Di ALESSIA SALAMONE
Che si scelga di andare in montagna, piuttosto che al mare, non ha importanza. La formula vincente sarà stare insieme. Fra compagni di scuola, colleghi, amici e parenti. Per trascorrere la giornata più attesa dell’anno in fatto di scampagnate, pic nic e pranzi all’aria aperta. Il lunedì dell’Angelo, infatti, in Italia, e anche in Calabria, è un giorno di festa che generalmente si trascorre in compagnia, dal mattino fino a sera, con una tradizionale gita o scampagnata, pic-nic sull’erba e attività all’aperto.
Un’interpretazione di questa tradizione potrebbe essere il ricordare i discepoli diretti ad Emmaus. Infatti, lo stesso giorno della Resurrezione, Gesù apparve a due discepoli in cammino verso quel luogo, a pochi chilometri da Gerusalemme: per ricordare questo viaggio si trascorrerebbe, dunque, il giorno di Pasquetta facendo una passeggiata o una gita “fuori le mura” o “fuori porta”. Mare o monti, non ha importanza. Basta essere con la compagnia giusta. Il consiglio però è quello di scegliere con anticipo locali, ristoranti o agriturismi che propongono piatti genuini ed aria pulita. Soprattutto per chi, magari, non ama il classico pranzo sull’erba, o non possiede una seconda casa nei luoghi di villeggiatura e quindi preferisce trascorrere questa giornata tra “templi del sapore” e “smaltire” dopo pranzo con lunga passeggiata.
In Calabria vi è l’imbarazzo della scelta, per quanto riguarda le località dove è possibile trascorrere la Pasquetta. Meglio partire nelle prime ora del mattino, per evitare lunghe e noiose code di automobili.

Reggio Calabria
Pasquetta al mare o in montagna? Di meglio: sott’acqua. È l’ultima frontiera del Lunedì dell’Angelo. Per le migliaia di appassionati che in Calabria frequentano i sempre più numerosi diving center, anche la Pasquetta diventa una buona occasione per fare un tour nei bellissimi fondali dei mari di casa nostra. Praterie, montagne e grotte non mancano nelle spettacolari profondità del Mare Nostrum.
Così, armati non di cestino e colazione, ma di bombole maschera e pinne, gli escursionisti “blu” si tuffano, è il caso di dirlo, in una pasquetta assolutamente sui generis. Da Scilla a Reggio Calabria e, risalendo lungo la fascia Jonica, a Melito, Bova, fino a Roccella e oltre, i centri per gli appassionati di immersioni sono ormai numerosissimi. Volendo rimanere nella fascia reggina, gli itinerari più segnalati sono il relitto di Lazzaro, sulla costa Jonica, una nave che giace a 36 metri di profondità e affondata forse a causa di una tempesta durante la fine della seconda guerra mondiale.
O il relitto di Cannitello, un “vapore” dei primi anni del secolo scorso, tra i ventisette e i 40 metri sott’acqua. A sorpresa sono i fondali cittadini di Reggio ad attirare appassionati ed esperti, con una fauna marina ricchissima e i rari pesci semiabissali, strani come alieni giunti dallo spazio. Un mare, questo, che pullula di centinaia di specie diverse, compresi i variopinti pesci trombetta, i Pappagallo, molluschi e crostacei di ogni genere. Ma è il diving di Scilla ad offrire la più estrema delle esperienze sottomarine: un fiume d’acqua scorre in fondo al mare di Scilla a più di quattro nodi di velocità. “Una volta in acqua – garantiscono gli esperti del diving – basterà rimanere tutti uniti e lasciarsi trasportare dalla corrente mentre il gommone seguirà il pallone della guida”.
“Voleremo lungo il fondo parallelamente alla costa alle volte anche per qualche chilometro ed insieme a noi, ogni tipo di pesce della zona grande o piccolo che sia, impazzirà alla ricerca di cibo”. Pare sia l’unico diving a proporre questo tipo di immersione in Mediterraneo, mentre è molto diffusa alle Maldive e ai Caraibi. Ovviamente, la pasquetta sottomarina è riservata a nuotatori brevettati, che approfitteranno della giornata festiva per ammirare anche le preziose colonie di corallo nero di Scilla, tra le scoperte più recenti ed affascinanti di quella grande risorsa ancora poco esplorata che è il mare calabrese.

Cosenza
Come dicevamo non manca la scelta. Partiamo dalla montagna. La Sila che sviluppa il suo territorio nelle province di Catanzaro e Cosenza, Parco Nazionale dal 1968, più che una catena montuosa è un variopinto altopiano dove è possibile trovare immense distese di boschi, laghi e cascate. Vi sono delle aree protette dove si trovano specie di alberi che superano i 44 metri di altezza e un’età media di 600 anni.
Luoghi attrezzati per organizzare grigliate, pic nic e spensierate giornate in compagnia: come il lago Cecita, Lorica e così via. Per chi invece ama il mare: da Amantea e Praia a Mare, da Cariati a Roseto Capo Spulico, vi è l’imbarazzo della scelta. Se vi trovate sul Tirreno, vi consigliamo durante la vostra passeggiata, di fare una sosta a Diamante, tra i vicoli sempre affascinanti di questo località, per gustare, perché no, un delizioso tartufo da “Ninì”. Se vi trovate invece sul versante jonico, allora fate una sosta dalle parte di Sibari o a Villapiana: anche lì non mancano luoghi naturali bellissimi e zone dove potersi fermare. E poi foto a volontà. E speriamo, tanto tanto sole.

Catanzaro
Perché trascorrere la Pasquetta a Monte Covello? È presto detto: oltre che per poter andare a respirare un pò di aria pura, ad oltre 800 metri di altezza sul livello del mare, e poter fare delle lunghe passeggiate nei boschi, anche il centro di Girifalco non è da scartare. Siamo su monte Covello, in provincia di Catanzaro, all’imbocco della valle del fiume Pesipe. Qui ogni autunno migliaia di rapaci, se ne stimano 10.000, attraversano l’area che rappresenta per loro una vera e proprio bottle-nek (collo di bottiglia). Infatti, è questo il punto più stretto della penisola con appena 30 chilometri fra i due mari; inoltre l’interruzione della catena appenninica, con la pianura di Lamezia Terme, fa perdere quota a questi uccelli veleggiatori che viaggiano sfruttando le correnti termiche ascensionali. E sui primi contrafforti della catena delle Serre riprendono quota per continuare il loro viaggio verso sud. L’abitato è su una collina piana, in pianta regolare. E’ a 456 metri sul livello del mare; a 34 chilometri da Catanzaro, cui è collegato dalla strada statale 181. Partendo da Catanzaro Lido, basta prendere la strada per Soverato e svoltare subito per Borgia, una volta arrivati in questo comune, con soli sette chilometri si raggiunge anche Girifalco.
Il paese èmolto accogliente e si trova per capirci tra i golfi di S. Eufemia e quello di Squillace più o meno alla stessa distanza sia dal mar Tirreno che da Mar Jonio. Infatti tra questi due golfi si ha la minima larghezza della lingua di terra che compone la Calabria. Lì dove sorge Monte Covello, un posto veramente incantevole non ancora raggiunto dall’edilizia selvaggia che spesso rovina le meraviglie della natura. Ed in paese, lo sguardo si perde sui tetti formati da coppi di colori contrastanti, da cui spuntano costruzioni in pietra e archi perfetti, che non sempre dimostrano la loro lunga vita.
Ai Battendieri, antico quartiere del paese, qualcuno ricorda con piacere i vecchi artigiani che lavoravano il rame con pazienza e precisione. L’imponenza di Monte Covello incornicia il luogo che per molti anni accolse i sofferenti.

Crotone
Cosa c’è di meglio che trascorrere la tradizionale gita fuori porta del periodo pasquale in un Giardino? Non si tratta, ovviamente, di un giardino qualsiasi, ma di una località, chiamata così proprio per la bellezza del suo paesaggio, sita sul monte Gariglione nel territorio di Petilia Policastro nel versante crotonese della Sila Piccola. Il punto di partenza ideale per il pic-nic è il villaggio di Principe, altra località montana in agro di Petilia Policastro che mantiene ancora un aspetto non troppo compromesso dalle attività umane. Da qui, gli amanti del trakking, possono raggiungere il villaggio Fratta, nel territorio di Mesoraca, con un’escursione che può far ammirare il meglio dei paesaggi della zona, in termini di flora e fauna. Queste le tappe del percorso da compiere: Principe, Tirrimiccu, Giardino, Manca del Santo Spirito, Timpa del Cucco, Fratta; Ritorno: Timpa del Cucco, Manca del S. Spirito, Giardino e Principe.
E proprio una di queste località, Giardino, è l’ideale per passare una giornata tranquilla immersi nella natura incontaminata. Il percorso è molto agibile, anche per la presenza delle molte stradine create dai boscaioli, che permettono di scendere da Principe fino a Giardino sul fiume Soleo. In un’ora circa, si arriva dai 1500 metri a 1150 metri di altitudine.
Nel tragitto, il bosco che si attraversa, pur non essendo più foltissimo come un tempo, a causa dello sfruttamento eccessivo, presenta ancora un incantevole scenario. E’ soprattutto l’antistante Manca del Diavolo ad offrire degli splendidi effetti visivi, resi ancor più suggestivi dai mille riflessi dei rigogliosi prati verdi, che mutano tonalità quando cambia la direzione del vento.
Quando si arriva in località Giardino, si possono ancora ammirare i ruderi della funivia che serviva, in passato, allo smistamento del legname della So.Fo.Me. che arrivava da Foresta, seguendo il corso del fiume Soleo. La flora che si incontra è fatta di faggi, pini e castagni; presenti anche alberi di noci secolari. Dalla località Giardino, si attraversa il fiume Soleo, per poi proseguire, su una strada sterrata, verso la Manca del Santo Spirito, ed arrivare alla Timpa del Cucco. La particolarità di questa località è che è uno dei punti vedetta, dai quali, cioè, è possibile vedere il panorama dell’intero Marchesato.
Da qui si prosegue verso il villaggio Fratta, con un tragitto breve e pianeggiante. Poco prima dell’arrivo si attraversa una mandria con ovini e bovini, dove è possibile assaggiare prodotti caseari genuini. Tale tipo di percorso è un misto di sentieri, mulattiere e strada carrabile, e presenta un basso grado di difficoltà. Ideale per smaltire il pranzo del pic-nic di Pasquetta.

Vibo Valentia
Pasquetta alle porte e come tradizione in molti cominciano ad organizzarsi per le consuete scampagnate fuori porta che nel Vibonese si caratterizzano per una duplice direzione: al mare su spiagge come Tropea, Parghelia e Capo Vaticano, o in zone collinari. Un luogo molto caratteristico della provincia di Vibo Valentia, meta ogni di molte famiglie, è senza dubbio Monteporo dove esiste una estesa pineta che in queste occasioni si trasforma in un luogo perfetto per i pic-nic. In questo ameno scorcio di natura in molti decidono di riunirsi il lunedì dell’Angelo per poter trascorrere in serenità e all’ombra di pini e abeti secolari una giornata di festa a stretto contatto con la natura.
Nella pineta, debitamente attrezzata anche con panche e tavoli per il pic-nic (oltre naturalmente a ristoranti e locande specializzate in cucina locale), ci si può svagare in tutta libertà. La pineta di Monteporo è la meta ideale per chi ama la natura anche perché facilmente raggiungibile in auto. Infatti, per raggiungere la pineta di Monteporo è sufficiente, provenendo da Vibo Valentia, percorrere la strada statale 18 e, arrivati al bivio dell’Eliporto militare dei carabinieri, svoltare in direzione Tropea. A pochi chilometri si giunge al bivio che porta direttamente alla pineta di Monteporo.

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