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di Mariateresa Labanca TITO – E’ stata una riunione interlocutoria che però non è bastata a dare soluzione ai problemi che qualche giorno fa hanno fatto esplodere la protesta degli Argaip. L’incontro che si è svolto ieri, tra i lavoratori della società consortile che eroga servizi nelle aree industriali, rappresentanti aziendali, e il commissario del Consorzio per lo sviluppo industriale di Potenza, Alfonso Ernesto Navazio, si è chiuso con un nulla di fatto, arenandosi sempre davanti allo stesso ostacolo: l’Asi non ha liquidità per pagare la ditta Giuzio, che dice di vantare crediti dal Consorzio per un milione di euro (metà per i lavoratori Argaip, l’altra metà per quelli del depuratore). Il commissario Navazio ha ribadito alla rsu aziendale, alle organizzazioni sindacali di categoria (rappresentate ieri da Salvatore Troiano e Carlo Quaratino della Cisl e Vincenzo Tortorelli per la Uil) e all’azienda che entro il fine settimana l’ente potrà erogare solo una piccola parte della somma totale. Cifra che chiaramente non basta a pagare le due mensilità arretrate accumulate dai dipendenti Argaip. Armati di rabbia, oggi porteranno la loro protesta sotto il palazzo della Regione Basilicata. Davanti al palazzo di viale Verrastro daranno vita a un’assemblea. «Perché ora – spiegano i sindacati – a dare risposte devono essere le istituzioni regionali. Siamo al corrente delle difficoltà finanziarie dell’Asi di Potenza. Ma la fase di commissariamento, forse, doveva essere accompagnata da un sostegno più incisivo da parte della Regione».
E nel frattempo Argaip, Rsu, Fim Cisl e Uilm Uil hanno annunciato lo sciopero già a partire da oggi. A rischio tutte le attività produttive delle aree industriali di competenza del consorzio Asi.
E le conseguenze di ciò non sono da sottovalutare. I lavoratori Argaip gestiscono per conto dell’Asi gli impianti di depurazione e potabilizzazione, le reti idriche potabili, industriali e quelle fognarie, gli impianti di illuminazione, le strade e il verde nelle aree industriali della provincia di Potenza. Insomma, se decidono di incrociare le braccia mettono a rischio le attività quali quelli della Sata o di altri stabilimenti industriali.
«Non risponderemo di eventuali danni provocati all’ambiente e disservizi alle attività insediate sul territorio», fanno sapere lavoratori e rappresentanti sindacali con una nota.
La patata bollente, ora, passa alla Regione che fino a ora ha preso tempo appellandosi al processo di riforma in via di definizione per riorganizzare le funzioni dei consorzi industriali.
E uno degli aspetti più delicati del progetto riguarda proprio i lavoratori Argaip. Anche di questo si è parlato nel corso del confronto con il commissario Navazio.
Ma per ora l’emergenza rimane il pagamento delle mensilità arretrate.
Sembrano lontani i tempi in cui l’ex assessore Folino, annunciava il raggiungimento di un accordo con l’azienda, dicendo: «In futuro la Regione offrirà al (allora neo) commissario Navazio il massimo contributo affinché vengano pagati con regolarità gli stipendi ai lavoratori Argaip». A distanza di anno, il problema si ripropone immutato.

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