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Alla cerimonia d’inaugurazione hanno partecipato il Rettore, Giovanni Latorre, il Preside della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, Gino Mirocle Crisci, il responsabile della nuova struttura, Franco Russo, il Presidente del Museo di Storia naturale della Calabria ed Ortobotanico, Pietro Brandmayr, il Presidente della Società Paleontologica italiana, Ruggero Matteucci; Rosanna De Rosa, Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra; Caterina Greco, Soprintendente alle Antichità della Calabria, e il Capitano Raffaele Giovinazzo, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale della Calabria.
Dopo il taglio del nastro da parte del Rettore Latorre, la visita all’interno dei diversi padiglioni di cui si compone il Museo, alla quale hanno partecipato numerosi docenti, studenti e ricercatori dell’UniCal, ma anche i tanti paleontologi arrivati da tutta Italia per l’occasione nel Campus di Arcavacata.
Tra i pezzi più ammirati, lo scheletro del dinosauro erbivoro appartenente alla specie ‘Ouranosaurus Nigeriensis’, rinvenuto nel deserto del Niger da una equipe italo-francese. Il Museo di Paleontologia si articola in un percorso ideale che inizia agli albori della vita (3,5 miliardi di anni fa) e, attraverso i principali eventi che hanno caratterizzato la storia del pianeta, giunge fino ai nostri giorni.
Essa proietta il proprio sguardo investigativo anche oltre i confini regionali, con l’esposizione di fossili provenienti da siti diversi di particolare interesse paleontologico. Al suo interno previsti alcuni spazi per lo svolgimento di attività didattiche interattive e per la proiezione di filmati che concorreranno certamente a fare del Museo universitario di Paleontologia un polo di riferimento per le realtà museali presenti sul territorio.
Il Museo di Paleontologia dell’UniCal parteciperà, tra l’altro, il prossimo 16 maggio, alla «Notte dei Musei», in occasione della quale la nuova struttura sarà visitabile anche la sera.
«Oggi – ha detto il Rettore – apre i battenti una struttura di cui dobbiamo essere orgogliosi e che si pone sulla scia delle numerose iniziative, di alto livello culturale, che finora siamo riusciti a realizzare. È da 37 anni che il cantiere dell’Università è aperto e la sua spinta propulsiva è lontana dal considerarsi esaurita. La sfida che l’Ateneo sta portando avanti dai suoi esordi riveste un’importanza ancora più particolare alla luce delle difficili condizioni ambientali, economiche e sociali esistenti, che non favoriscono certamente lo sviluppo, ma di fronte alle quali l’Università ha saputo far valere la forza di una progettualità originale e innovativa».

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