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Diciassette persone sono state condannate e sei sono state assolte al termine del processo con rito abbreviato a presunti esponenti della cosca Gentile-Besaldo che opera nella zona di Amantea e del medio Tirreno cosentino.
La sentenza è stata emessa dal Giudice per le udienze preliminari di Catanzaro, Camillo Falvo, che ha riconosciuto l’esistenza di una associazione per delinquere di tipo mafiosa ed il traffico di sostanze stupefacenti.
Le condanne vanno da un anno a venti anni di reclusione. Il presunto boss della cosca, Tommaso Gentile, di 51 anni, è stato condannato a venti anni per associazione mafiosa e traffico di stupefacenti. Nel processo è stato condannato anche Luigi Muto a quattro anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Il giudice ha riconosciuto un risarcimento danni pari a 100 mila euro ciascuno per la Regione Calabria ed il Comune di Amantea.
I 23 imputati del processo furono coinvolti in tre operazioni coordinate dalla Dda di Catanzaro. Nell’operazione chiamata Nepetia i militari della Guardia di finanza sequestrarono anche il porto di Amantea (nella foto) che, secondo l’accusa, era al centro di interessi della cosca Gentile.

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