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L’aumento della produzione della “Grande Punto» nello stabilimento di Melfi (Potenza) della Fiat, con la necessità di lavorare anche di sabato fino alla fine del mese di luglio, è stato annunciato dall’azienda ai sindacati nel corso di un incontro che si è svolto nel pomeriggio nella fabbrica lucana. Lo ha reso noto il segretario della Basilicata della Fiom-Cgil, Giuseppe Cillis, il quale ha aggiunto che «al tavolo con la direzione aziendale, abbiamo chiesto che si proceda a nuove assunzioni, poichè con questi carichi di lavoro si raggiungerà il limite di sopportabilità fisica. In questo senso – ha proseguito il sindacalista – riteniamo che, nell’ambito della vera solidarietà tra lavoratori, si assuma il 50 per cento di dipendenti provenienti da altri stabilimenti, e che l’altro 50 per cento sia riservato ai lavoratori lucani espulsi dall’indotto di Melfi e agli interinali (in totale sono mille) ai quali non è stato rinnovato il contratto». La Fiat – secondo quanto riferito dal rappresentante della Fiom – ha annunciato il trasferimento a Melfi di alcuni dipendenti dello stabilimento di Imola (Bologna). Inoltre Cillis ha espresso “soddisfazione perchè la posizione della Fiom-Cgil è stata sostenuta da tutte le altre sigle sindacali». Durante la discussione con l’azienda, «abbiamo sottolineato – ha proseguito Cillis – che la Regione Basilicata ha raddoppiato, da tre a sei milioni di euro, il contributo per il Campus tecnologico di Melfi. Crediamo che, anche per questo, sia necessario assumere lavoratori lucani. In caso contrario – ha concluso il segretario della Fiom – chiederemo alla Regione di destinare quei tre milioni aggiuntivi alle persone che hanno perso il lavoro».

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