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di SALVATORE SANTORO
Il Partito democratico da ieri ha ufficialmente un nuovo segretario regionale. Erminio Restaino – al termine di una direzione di partito relativamente rapida –
è stato votato all’unanimità da tutti i votanti (si è astenuto solo Restaino stesso). 52 voti quindi per Restaino a fronte dei 53 votanti a dispetto degli 85 aventi diritti. Alcuni gli assenti. In ogni caso c’erano tutti i big.
Al di là del passaggio del testimone tra Lacorazza e Restaino e il clima di “amicizia”che si respirava nella sede regionale del Pd è un passagio “epocale” per il Partito democratico di Basilicata. Si apre una fase nuova. Di quello che è il «maggiore partito di Basilicata» ha ricordato nel proprio discorso Piero Lacorazza.
In pratica il precedente segretario era stato eletto attraverso lo strumento delle Primarie in piazza ieri è stato votato dall’assemblea dei massimi dirigenti. Ma non solo: si passa da un ex diessino a un ex diellino. Cambiano gli equilibri e lo si percepiva anche nei corridoi della sede democratica mentre si svolgeva il dibattito. Molto sereno e molto motivato è parso il presidente della giunta regionale, Vito De Filippo che ha chiuso il proprio intervento con un entusiastico: «Viva Lacorazza, Viva Restaino». Una dichiarazione di amore al partito che fa il paio con quanto De Filippo – riprendendo quello che aveva già dichiarato Restaino pochi minuti prima – amplifica con più forza: «Chi ha lasciato la squadra durante la partita indossando la casacca dell’avversario per fare il centravanti dell’altra squadrà non potrà avere ripensamenti».
Insomma, il governatore lucano chiude la porta «a chi ha compiuto un grave atto di trasformismo politico». In pratica pubblicamente De Filippo prende le distanze da Roberto Falotico.
Chi invece ha messo un pò di brio alla riunione è stato Vincenzo Folino che prima ha ringraziato il segretario uscente Piero Lacorazza e poi ha espresso «riserve su Restaino».
Non sul politico Erminio Restaino, ha spiegato Folino «ma sulla fretta con cui è stato deciso di fare questa riunione in piena campagna elettorale». «A mio parere – ha proseguito Folino – ora si deve parlare solo di programmi elettorali e non di politica interna ai partiti».
Non si è scomposto Restaino che ha subito precisato: «Sono felice che c’è chi esprime riserve. Vuol doire che questo partito esiste ed è vero». A rispondere a Folino però c’è stato Salvatore Margiotta secondo cui «è proprio per dare più chiarezza che era necessario questo passaggio».
In ogni tutti hanno espresso i ringraziamenti per il lavoro svolto nei 18 mesi di segreteria a Lacorazza. E lo stesso Lacorazza, che ha lasciato in anticipo l’assemblea, per gli impegni elettorali ha ricordato brevemente i successi ottenuti dal partito negli scorsi mesi.
Poi ci sono stati applausi un pò per tutti e il voto. A caldo, appena eletto, Erminio Restaino al Quotidiano ha dichiarato: «Un pò di emozione c’è sempre.
Il lavoro da segretario mi piace molto. L’ho fatto 10 anni fa per i Popolari e ora mi accingo a farlo per il Pd. Sarà un lavoro difficile ma sarò aiutato dal grande lavoro che Piero Lacorazza ha fatto prima di me. Ovviamente i primi impegni ora saranno di campagna elettorale dove in ogni caso le cose stanno andando bene e dove credo che scollineremo tutte le difficoltà insite nella prossime amministrative vincendo a tutti i livelli dopo di che bisognerà ripartire riorganizzando al meglio tutto il partito e io sarò il segretario dei militanti, degli iscritti, dei territori e delle comunità ma anche il segretario delle istituzioni nel senso che sarò vicino e solidale a chi governa come il presidente della Regione, Vito De Filippo e ai nuovi eletti». Poi un pensiero alle parole di Folino: «Non mi spaventano le differenzazioni che ci possono essere perchè il Pd è un partito ricco di sensibilità e di diversità.
Queste cose io credo siano un valore e non una difficoltà». E sulla chiusura a chi vorrà tornare, Restaino ha precisato: «C’è una preoccupazione diffusa nel partito che ci possano essere ritorni o ripensamenti perchè si percepisce che il centrosinistra vincerà. Io posso solo dire che il discorso per me è chiuso. Le porte sono chiuse enonsi torna più indietro».

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