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POTENZA – Rosa Mastrosimone sembra cascare dalle nuvole. «E’ la prima volta che la sento questa, non ne sapevo nulla». La notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati le arriva come un fulmine a ciel sereno. «E che significa adesso? Mi sentiranno?». Si capisce che non le è mai successo prima, mai pestati i corridoi del tribunale, solo una volta come persona informata sui fatti. D’interesse per gli investigatori, ora come allora, ci sarebbe quella famosa conversazione intercettata in cui è al telefono con l’ex presidente della Provincia di Matera, Carmine Nigro, finito sotto osservazione nell’inchiesta sull’appalto per il centro oli Tempa Rossa di Corleto Perticara. Un’iscrizione nel registro degli indagati non significa nulla, ma Mastrosimone tiene a precisare che è convinta che gli accertamenti non potranno che chiarire la sua posizione e che se il fatto si riferisce alla gestione dell’Ato, lei quell’istituto non è mai entrata anzi, non conosce nemmeno dove si trova. Più “scafato” l’assessore all’Ambiente. Prima di dedicarsi a tempo pieno alla politica Vincenzo Santochirico era avvocato di professione, specializzato nei processi contro i reati nella pubblica amministrazione. Per chi gestisce risorse ingenti un’iscrizione come indagato è un fatto quasi fisiologico. Al telefono commenta soltanto che gli sembra strano apprendere una notizia così da un giornalista, non avendo ricevuto nessun avviso dalla procura. «Quando conoscerò i fatti prenderò le misure necessarie per dimostrarmi innocente». Fino ad allora la magistratura continui a indagare, e i politici ad amministrare. Senza scomporsi.
l. a.

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